quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 30 MARZO 2022
Diritto all’oblio per i guariti dal cancro: un grande salto culturale
Gentile Direttore,
basterebbe la lettura già solo dell’articolo 1 del disegno di legge a prime firme dei senatori Boldrini e Astorre recante “Disposizioni in materia di parità di trattamento delle persone che sono affette da patologie oncologiche” per avvertire il positivo salto culturale che sta facendo il nostro Paese. L’articolo 1 enuncia le finalità della legge, stabilendo che essa riconosce il diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi.
Il supporto al paziente oncologico passa certamente attraverso l'arte di fare squadra tra gli specialisti “addetti ai lavori” ma per promuovere compiutamente una cultura della qualità della vita occorre il massimo impegno delle istituzioni con l’adozione di innovativi strumenti legislativi.
Un esempio per tutti, l’iniziativa della Regione Lazio, nella LR 27 Dicembre 2019 n.28, Legge di Stabilità 2020, che ha stanziato un finanziamento di 450 mila euro per il biennio successivo destinato all’acquisto di parrucche per i malati oncologici. Una legge regionale che ha previsto anche l’istituzione della "Banca della Parrucca" presso ogni Azienda sanitaria locale al fine di fornire gratuitamente le parrucche alle richiedenti.
Ricordo la dichiarazione congiunta dell’Assessore alla Sanità e dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio “E’ un piccolo segnale, fortemente richiesto dalle associazioni dei malati, di vicinanza e supporto in un momento così difficile come il periodo della malattia. Oltre a tutte le cure vogliamo alleviare il disagio psicologico che è conseguenza della malattia che non solo colpisce il corpo, ma spesso ha conseguenze anche sulla psiche del paziente”.
Parole sagge perché se è vero che l’aumento della aspettativa di vita in molte patologie oncologiche è correlato alla disponibilità di nuovi farmaci ed alle modifiche degli schemi terapeutici di trattamento ad oggi disponibili grazie appunto alla continua immissione sul mercato di farmaci innovativi, è pur vero che abbiamo ancora molto da lavorare su altri aspetti del “pianeta cancro”.
L’opportunità clinica di cronicizzare la malattia neoplastica, ed anche di puntare in molti casi alla completa guarigione, determinerà di per sé un incremento quantitativo della domanda di servizi sanitari ed è pertanto prevedibile che gli scenari futuri saranno caratterizzati da un ulteriore aumento della spesa sanitaria anche a carico dei cittadini.
È evidente come l’oncologo medico si troverà sempre più stretto tra almeno due diverse esigenze: i bisogni del paziente e le esigenze economiche del Servizio Sanitario Nazionale ovvero la necessità di conservare livelli assistenziali qualificati a mantenere e migliorare la condizione di salute del cittadino-paziente.
È un mutamento culturale profondo delle modalità di approccio al cittadino da parte del Servizio Pubblico, che si accompagna al mutato concetto di "bisogno di salute", passato nella percezione della popolazione da assenza di malattia a wellness.
Uno dei punti critici è rappresentato dall'integrazione di tutte le fasi del percorso assistenziale. L'ambito oncologico offre un esempio illuminante di questa complessità. In tale contesto, la definizione di piani personalizzati di assistenza e la conseguente presa in carico del paziente devono essere in grado di garantire la risposta più appropriata ai bisogni rappresentati.
Va consolidata la rete di protezione per il paziente oncologico costituita non solo dalle diverse figure professionali che operano in campo sanitario ma anche dai volontari e da persone che hanno conosciuto la malattia e ne sono guariti, affinché i pazienti siano messi nella condizione migliore per affrontare la battaglia contro il cancro.
Avendo chiari questi obiettivi la proposta di legge è una ciliegina sulla torta di un percorso virtuoso.
Luciano Cifaldi
Oncologo medico, segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti
© RIPRODUZIONE RISERVATA