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Venerdì 18 MARZO 2022
Spesa farmaceutica. Iqvia: “Per 2021 stima superamento tetto di spesa ospedaliera sarà di 2-2,1 mld”
Liberatore: “Lo sfondamento impatterà sui bilanci delle aziende farmaceutiche per un totale di circa un miliardo perché saranno chiamate a ripianare metà di tale disavanzo con il sistema del payback. La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato. Anche nel 2021 la spesa da ricetta rossa si mantiene all’interno del tetto”
In base ai consumi di farmaci nel 2021 rilevati da IQVIA - il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico - la spesa farmaceutica per acquisti diretti (spesa ospedaliera) nel 2021 oltrepasserà nuovamente il tetto programmato per legge. Il tetto di spesa per l’acquisto diretto di farmaci era stato fissato a 9.242 milioni di euro, 1.242 milioni in più rispetto al 2020. Questo è avvenuto grazie ai decreti firmati nel 2020 e nel 2021, per affrontare la pandemia da Covid-19, che hanno aumentato il finanziamento complessivo della sanità e cambiato l’attribuzione delle percentuali di finanziamento dedicate agli acquisti diretti (che sono passate dal 6,89% al 7,85%, incluso lo 0,2% dedicato ai gas medicinali). Secondo i calcoli di IQVIA, il disavanzo della spesa per acquisti diretti per farmaci sarà compreso tra i 2 e i 2,1 miliardi di euro. Di questi la metà, cioè 1 – 1,05 miliardi, dovrà essere ripianata dalle aziende farmaceutiche. La restante parte sarà pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato.
Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che rientrano in due fondi separati da 500 milioni di euro ciascuno.
Si stima che nel 2021 la spesa per i farmaci innovativi oncologici possa essere superiore di qualche decina di milioni di euro rispetto a quanto stanziato dal fondo. Pertanto, le aziende che producono questi prodotti dovranno ripianare la metà di questo sfondamento.
La spesa per i prodotti innovativi non oncologici, invece, è ampiamente dentro il finanziamento con una spesa di circa 270 milioni di euro.
Finora i due fondi non si sono compensati, ma a partire dal 2022 ci sarà un unico fondo per farmaci innovativi da un miliardo di euro e un incremento della dotazione finanziaria di 100 milioni per il 2022, 200 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024.
La spesa convenzionata (ricetta rossa) è prevista in decrescita dello 0,8% rimanendo all’interno dei tetti con un avanzo stimato tra i 500 e i 550 milioni di euro.
Sergio Liberatore, amministratore delegato di IQVIA Italia: “Nonostante l’aumento nel 2021 del tetto della spesa per acquisti diretti e l’unificazione dei due fondi per i farmaci innovativi in un unico fondo da un miliardo a partire dal 1° gennaio 2022, la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata. E’ improprio fissare un tetto di spesa farmaceutica così basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi di euro ed è pertanto importante che questo tema torni a essere una priorità della politica”.
Prosegue Liberatore: “Il progredire della scienza ha permesso di avere a disposizione farmaci innovativi più efficaci che permettono di curare patologie complesse e di prolungare la vita dei pazienti. Attualmente c’è una ricca pipeline di prodotti innovativi per patologie per cui non ci sono terapie attualmente (dall’oncologia all’Alzheimer, dalla distrofia muscolare alla broncopneumopatia cronica). Sarebbe importante allungare la durata del periodo di innovatività - che attualmente è fissata in tre anni - per i farmaci per i quali non siano disponibili alternative terapeutiche al momento della perdita dello status di innovatività. Purtroppo, appena questi prodotti perdono lo status di innovatività, incidono pesantemente sulla spesa corrente”.
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