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Martedì 15 FEBBRAIO 2022
Management del post Covid: fondamentale l’integrazione Ospedale Territorio



Gentile Direttore,
la comparsa della pandemia COVID-19 ha colto di sorpresa in maggiore o minore misura i sistemi sanitari di tutti i paesi occidentali. L’Italia, che in Europa è stata coinvolta per prima, non ha fatto eccezione. Una malattia nuova, senza una terapia specifica per la fase acuta e la cui gestione non aveva protocolli di gestione condivisi e linee guida di riferimento.

Fin dalla primissima fase era apparso chiaro come, esaurita la fase acuta di malattia, i pazienti guariti non avessero uno specialista “di destinazione”. Certo la polmonite interstiziale faceva temere esiti cronici polmonari e quindi un coinvolgimento dei servizi di pneumologia ma tuttavia era apparso evidente come potenzialmente gli esiti potessero essere sistemici e potenzialmente di pertinenza di differenti specialisti.

In questo scenario quindi la ASL 3 di Genova ha ritenuto opportuno disegnare un programma di follow-up proattivo per questi pazienti in modo da garantirne una valutazione centralizzata e una presa in carico polispecialistica.

In altre parole ricontattare a tre mesi dalla dimissione tutti i pazienti COVID transitati dalle sue strutture ospedaliere per valutare la necessità di un approfondimento clinico strumentale e per l’eventuale presa in carico da parte dello specialista indicato in quel caso specifico.

Il programma è stato attivato nel maggio 2020, con la prima visita effettuata a meno di tre mesi dal caso iniziale di Codogno.
Da allora sono stati intervistati telefonicamente da medico, infermiere e psicologo oltre 1.700 pazienti a tre mesi dalla dimissione da una delle strutture ospedaliere di ASL3 con diagnosi di polmonite interstiziale COVID-19.
Di questi, 340 hanno effettuato una valutazione completa cardiorespiratoria, reumatologica e fisiatrica.

Fin dai primi mesi di attività del centro è emerso evidente come le temute conseguenze croniche sull’interstizio polmonare fossero in realtà fortunatamente rare ma come fosse invece frequente un corteo sintomatologico caratterizzato da astenia, facile affaticabilità, deficit di forza, dolori muscolari, disturbi della memoria, difficoltà di concentrazione. Quello che successivamente sarebbe poi stato definito PACS (Post Acute Covid Syndrome) o “Long Covid”.

In una ricerca pubblicata da ASL 3 sui primi 200 pazienti valutati emergeva come la metà dei pazienti post COVID-19 avesse una capacità ridotta al test ergospirometrico e questo indipendentemente dal grado della complessità della malattia in fase acuta.
A valle della prima valutazione di screening, a seconda delle necessità i pazienti sono stati avviati ai singoli programmi specialistici di presa in carico come evidenziati in tabella:


La presenza di una riduzione della capacità di esercizio ha indicato l’inserimento in un programma riabilitativo ambulatoriale direttamente presso il centro post covid per il 25,2% dei pazienti.

L’aspetto significativo e decisamente rassicurante è che i dati sui primi 50 pazienti inseriti in riabilitazione e oggetto di una pubblicazione su EJPC, hanno dimostrato un ritorno ad una normale capacità di esercizio con un programma di soli due mesi di training con sedute tri settimanali.

Il COVID-19 quindi lascia frequentemente degli strascichi a livello di capacità fisica che possono essere però recuperati in tempi relativamente brevi con un programma di riabilitazione ambulatoriale.

Naturalmente nello scenario della malattia , resta da valutare se le nuove varianti del virus oltre ad aver cambiato l’impatto sulla fase acuta avranno anche un diverso effetto in termini di conseguenze postacute.

La lezione appresa dall’analisi dei dati del programma di ASL3 è però che la gestione degli esiti del COVID a medio lungo termine, vista la complessità dei sintomi PACS  deve necessariamente passare da un programma di presa in carico multispecialistico.   In questo senso il programma di follow-up di ASL 3 può rappresentare un modello la cui efficacia è anche stata dimostrata scientificamente.

Luigi Carlo Bottaro
Direttore Generale Asl3 Genova

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