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Martedì 01 FEBBRAIO 2022
Va bene la nota 100 ma perché resta in piedi il Piano terapeutico?
Gentile Direttore,
da oggi 1 febbraio anche i medici di famiglia potranno prescrivere i “nuovi” farmaci antidiabetici che in realtà tanto nuovi non sono, trattandosi di terapie ormai consolidate che hanno dimostrato un eccellente profilo di sicurezza e una notevole efficacia sul miglioramento del controllo metabolico.
Tuttavia da medico di medicina generale ormai sommerso da un carico burocratico che non mi lascia fiato, fatico ad unirmi al coro entusiasta dei nostri illustri rappresentanti (Anelli, Scotti, Società di diabetologia e tanti altri ) perché non mi è chiara una cosa basilare: ma se è stata introdotta la nota 100 con la quale sono fissati i “paletti” entro cui dobbiamo attenerci per la prescrizione di questi farmaci, per quale motivo è necessario perpetuare la compilazione del Piano terapeutico?
La compilazione di un Piano terapeutico su una piattaforma informatica porta via un bel po' di tempo e va ad assommarsi a tutte le altre nostre incombenze burocratiche. Non bastava l’obbligo di applicare la nota 100?
La stessa cosa me l’ero già chiesta per i NAO (nuovi anticoagulanti orali). Anche per questi dopo che si è deciso l’anno scorso che possiamo prescriverli in autonomia con nota 97 si è pensato bene di rinviarne al medico di famiglia la compilazione del piano terapeutico per giunta della durata di 6 mesi anziché un anno (forse perché noi notoriamente siamo medici di serie B).
Non è che per caso ci stiamo incartando perdendo di vista il vero scopo del nostro lavoro?
Ornella Mancin
Medico di medicina generale
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