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Lunedì 10 GENNAIO 2022
In Sardegna Omicron prevalente con il 70% dei positivi. Prima di Capodanno erano il 25%
I dati elaborati dai Laboratori dell’Aou di Cagliari. Il professor Coghe: “È evidente che le imprudenze dell’ultimo Capodanno hanno prodotto gli effetti temuti. Omicron sta diventando la variante di coronavirus dominante nell’UE, consoliderà questo risultato entro metà gennaio. Ha dimostrato di avere una trasmissibilità maggiore dal 25% al 50% rispetto alla variante Delta, fenomeno già osservato con le precedenti”.
La variante Omicron è ormai prevalente in Sardegna ed è presente in oltre il 70 per cento dei pazienti positivi. Sono i dati elaborati dai Laboratorio analisi del Policlinico “Duilio Casula” e del “San Giovanni di Dio” e che spiegano anche come si stia sviluppando il virus nell’Isola. Ma che rivelano anche quanto abbiano influito le feste di Capodanno: nella rilevazione precedente, quella del 29 dicembre, i pazienti affetti da Omicron erano appena il 25 per cento.
“I dati di sequenziamento del sud Sardegna – spiega Ferdinando Coghe, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e direttore del Laboratorio del Policlinico – certificano che Omicron ha sostituito Delta diventando la variante prevalente, con il 70% di casi rilevati nell’ultima flash-survey disposta dall’ISS alla quale ha partecipato il laboratorio di riferimento regionale per il centro sud Sardegna. Neanche una settimana prima il dato ottenuto nel sud dell'isola evidenziava 25% di Omicron e il 75% di Delta. È evidente che le imprudenze dell’ultimo Capodanno hanno prodotto gli effetti temuti”.
Come aveva previsto l’Ecdc (il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie), prosegue Coghe, “Omicron sta diventando la variante di coronavirus dominante nell’UE ed è destinata a consolidare questo risultato entro metà gennaio 2022. La variante Omicron ha dimostrato di avere una trasmissibilità maggiore dal 25% al 50% rispetto alla variante Delta e di conseguenza può diffondersi più facilmente. Un fenomeno già osservato con la variante Delta, il 50% più contagiosa della variante Alpha, la quale è stata a sua volta il 50% più contagiosa del ceppo SARS-CoV-2 originale. Pertanto, sottoporsi a vaccinazione è più che mai necessario, proprio perché Omicron potrebbe contribuire a un aumento significativo del numero di casi, con conseguente incremento dei ricoveri ospedalieri e dei decessi, incidendo soprattutto nella popolazione con bassi livelli di vaccinazione e di immunità acquisita”.
La situazione è molto seria, conclude Coghe che assieme al professor Germano Orrù, responsabile della Servizio di Biologia e Microbiologia molecolare dell’Aou, lavora al sequenziamento: “I dati parlano chiaro: l’elevata diffusione della Omicron conferma l'estrema contagiosità di questa variante. E ormai, a causa del grande numero di contagiati, anche gli ospedali stanno tornando sotto pressione. Dunque è opportuno essere estremamente cauti e accorti”.
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