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Giovedì 23 DICEMBRE 2021
Psicologo di base. A Bologna attivi 11 sportelli

Il progetto del Centro Studi e Ricerche in terapia psicosomatica APS è nato per garantire assistenza psicologica su larga scala. “La maggior parte delle persone che presenta un disagio di tipo psicologico si rivolge in prima istanza al suo medico di famiglia. Le tematiche psicologiche, però, richiedono un tempo di ascolto e delle competenze specifiche”, evidenzia il Centro, spiegando come il progetto si basi sulla collaborazione con i medici di famiglia.

Prosegue, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, il progetto Psicologo di base del Centro Studi e Ricerche in Terapia Psicosomatica APS di Bologna realizzato con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, per per garantire assistenza psicologica su larga scala. Il progetto è nato a gennaio 2015, quando il Centro Studi e Ricerche in Terapia Psicosomatica di Bologna ha attivato, in via sperimentale, il primo sportello dello Psicologo di Base. Nel 2016, grazie a un contributo di 20.000 euro della Fondazione del Monte, gli sportelli sono diventati otto e ora, grazie anche alla collaborazione di psicoterapeuti più esperti che supervisionano le consultazioni gratuitamente e al lavoro di tutti i soci e di tutti i medici di medicina generale coinvolti, a Bologna e a Casalecchio sono attivi 11 sportelli di psicologia di base in 11 ambulatori di medicina di gruppo, con circa 50 medici di base aderenti. In cinque anni oltre 1.500 cittadini hanno usufruito del servizio.

Il progetto è infatti basato sulla collaborazione tra medico di famiglia e psicologo, affinché lavorino in sinergia nello stesso ambulatorio, offrendo ai pazienti una cura globale della persona, con indagini dei sintomi non solo mediche, ma anche psicologiche, che ricerchino connessioni tra l'aspetto somatico, emotivo e cognitivo delle malattie e dei disturbi presentati.

“È ormai noto - si legge in un comunicato del Centro — come la maggior parte delle persone che presenta un disagio di tipo psicologico si rivolga in prima istanza al suo medico di famiglia, depositario della sua storia clinica e personale. Le tematiche psicologiche, però, richiedono un tempo di ascolto e delle competenze specifiche ed è proprio in questo scenario che si inserisce la figura dello psicologo di base. L'idea è quella di garantire un’assistenza psicologica su larga scala offrendo alle persone uno spazio in cui poter essere conosciuti, ascoltati e capiti da una figura professionale preposta a tale scopo, che affianca il loro medico”.

Obiettivo del progetto è anche intercettare il disagio psicologico prima che si cronicizzi e dunque sensibilizzare la comunità verso una cultura psicologica consapevole, affinché rivolgersi a uno specialista per problemi psicologici possa diventare per i cittadini un’abitudine, esattamente come andare dal medico.

“Possiamo pensare a questo nostro lavoro come la risposta a un bisogno molto sentito nella popolazione, in primo luogo di ascolto. L'ascolto è una forma di cura che nella società in cui viviamo, scandita dai tempi veloci e del consumo, ha perso il suo spazio" afferma Virginia Martelli, responsabile del progetto. "Arrivano da noi gli anziani rimasti soli con un forte bisogno di parlare e condividere, il coniuge appena separato e bisognoso di comprensione, il genitore dell'adolescente in difficoltà con una richiesta di rassicurazione rispetto al proprio ruolo. Tutto ciò accanto a un lavoro più prettamente psicosomatico in risposta a quei casi in cui un sintomo fisico è il chiaro segnale di un disagio più profondo. In questa emergenza, poi - evidenzia Martelli -, stiamo incontrando, connessi alle somatizzazioni, sentimenti traumatici quali impotenza, angoscia di morte, senso di solitudine che possono essere capiti ed elaborati entro lo spazio di prevenzione psicologica, al fine di lenire il disagio soggettivo e promuovere la coesione sociale”.

“Da sempre lavoriamo per sostenere e valorizzare l’impegno delle tante organizzazioni della società civile che operano con grande qualità e dedizione. In questo particolare momento, nel quale è più che mai necessario condividere un percorso di rielaborazione e ripartenza, siamo convintamente al fianco delle nostre comunità, offrendo un contributo concreto di idee e servizi” dichiara Ethel Frasinetti, Consigliera di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per il settore Servizi alla persona e Solidarietà.

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