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Venerdì 23 LUGLIO 2010
Avvelenamenti nei bambini: dal Bambino Gesù un decalogo per prevenirli
Le intossicazioni sono tra le più comuni emergenze pediatriche e in oltre un terzo dei casi sono dovute all’ingestione di farmaci.
Entro l’anno l’ospedale pediatrico romano attiverà un Centro Antiveleni Pediatrico, il primo in Italia.
Negli ultimi dieci anni sono giunti all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù oltre 1.500 bambini con intossicazione. Per il 40% di essi è stato necessario il ricovero e per una piccola percentuale, l’8%, è stata necessaria la cura in terapia intensiva. Benché questi numeri non abbiano alcun senso statistico, sono utili a comprendere la diffusione di un fenomeno - gli avvelenamenti - che rappresenta una delle più comuni emergenze pediatriche e causa di una percentuale significativa di visite al pronto soccorso.
Tra le cause di intossicazione e avvelenamento, secondo i dati dell’ospedale pediatrico romano, è dovuto a ingestione di farmaci nel 35% dei casi, di prodotti domestici nel 30, di sostanze caustiche nel 15 e, per il restante 20%, a ingestione di sigarette, piante, funghi, contatto con pesticidi, morsi di vipere o altri animali potenzialmente pericolosi. Sono i bambini tra il primo e il quarto anno di vita quelli maggiormente soggetti al rischio, a causa della loro tendenza a esplorare il mondo circostante coniugata all’incapacità di non riconoscere eventuali pericoli.
Non troppo singolare il fatto che esistano delle ore di punta anche per le intossicazioni: tra le 11 e le 13 e tra le 19 e le 21, in particolare. Quelle fasce orarie in cui i genitori sono particolarmente presi dalle faccende domestiche o semplicemente stanchi dopo una giornata di lavoro.
Per affrontare l’emergenza, entro l’anno l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù attiverà un Centro Antiveleni Pediatrico, il primo in Italia. Tuttavia, precisano i pediatri del centro, la migliore misura è la prevenzione.
Per questo hanno messo a punto un apposito decalogo. Eccolo:
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