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Lunedì 13 DICEMBRE 2021
Il Coordinamento nazionale per la salute mentale e quella guerra infinita agli psicologi
Gentile Direttore,
nel maggio scorso il Coordinamento nazionale per la salute mentale criticava aspramente l’iniziativa del numero verde del Ministero della Salute per il supporto psicologico sul Covid. Sembrava di assistere ad un film già visto e che speriamo di non dover rivedere. Anche perché non è un bel film.
Lo scorso anno, in piena pandemia, il Ministro Speranza, consapevole dei primi effetti dirompenti della pandemia sullo stato di salute psicologica, la sofferenza ed il dolore profondo che il COVID stava creando nei cittadini, attivò la struttura ministeriale con l’intento di fronteggiare l’emergenza psicologica.
Fu individuato come strumento di intervento immediato, l’attivazione di un numero verde gratuito a disposizione dei cittadini. L’iniziativa, grazie al contributo assolutamente solidale di migliaia di psicologhe e psicologi, ottimamente coordinati dalle società scientifiche del settore, ha fornito un supporto, temporaneo ma assolutamente fondamentale ed efficace.
Le cittadine e i cittadini che hanno chiesto aiuto sono stati decine di migliaia. Si è trattato di un intervento emergenziale su vasta scala, in una dimensione mai sperimentata prima e come accade nelle catastrofi, assolutamente indispensabile, meritoria e ben accolta dai cittadini.
Indispensabile perché quando si tratta di fronteggiare una emergenza, i bisogni dei cittadini, le loro esigenze ed i loro bisogni devono essere sempre prioritari rispetto a tutto il resto.
Eppure quella iniziativa assolutamente meritoria, che, sotto la direzione del Ministero della Salute e la guida delle Società Scientifiche di Psicologia e Psicoterapia ha fornito ottimi risultati, fu aspramente criticata.
Furono avanzati dubbi sulla correttezza e validità professionale e scientifica dell’iniziativa. Si paventarono disastri e rischi assolutamente inesistenti quali: impreparazione degli operatori, esternalizzazione esasperata, presunto e paventato accaparramento di pazienti ecc. Ebbene, nulla di tutto ciò si è verificato. La competenza degli operatori è stata certificata dalle Società Scientifiche, l’etica e la deontologia degli operatori ha fatto il resto, ma soprattutto dai cittadini e dagli utenti.
Oggi, a distanza di un anno possiamo affermare che l’iniziativa, ancorché emergenziale e senza precedenti, ha ottenuto ottimi risultati.
Ci saremmo aspettati una autocritica da parte di chi aveva preconizzato disastri che non si sono realizzati. Ma tant’è.
A dicembre 2021, sempre lo stesso Coordinamento nazionale per la salute mentale critica
apoditticamente, un’altra iniziativa, questa volta di un nutrito gruppo di parlamentari bipartisan che ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio per introdurre il cosiddetto “bonus psicologo”.
Anche oggi, come un anno fa, si paventano “discutibili modalità di accesso”…”assenza di valutazione…”…”mancanza di garanzie di equità, qualità, appropriatezza e verifica di efficacia” ecc.
Rischi e criticità assolutamente sovrapponibili a quelle sbandierate lo scorso anno.
Non vogliamo entrare nel merito dei singoli rilievi per alcuni di essi, tipo la ‘qualità, l’appropriatezza, la verifica dell’efficacia, siamo certi che le Società Scientifiche e le scuole di specializzazione in Psicoterapia saranno perfettamente in grado di farsi garanti, come lo sono state lo scorso anno con gli operatori ed i professionisti del numero verde del Ministero della Salute.
Non entriamo nel merito, però chiediamo maggiore attenzione e, perché no, un po’ più di fiducia e rispetto per le migliaia psicoterapeuti, psicologi e psicologhe, che quotidianamente si confrontano con la sofferenza dei cittadini.
Ma noi vogliamo andare oltre.
Per noi i cittadini, la loro sofferenza psicologica, il loro dolore, le paure e le ansie, la paura del vivere quotidiano, viene prima di tutto. Quando c’è una emergenza, quando c’è un terremoto, e la pandemia è un terremoto che ha sconquassato la salute psicologica di centinaia di migliaia, di milioni di cittadine e cittadini, quando ci sono macerie da smaltire e salute psicologica da ricostruire, non si sta a guardare, o peggio a criticare, chi cerca di agire, di scavare nelle macerie (resilienza), di alleviare la sofferenza.
Ecco, noi vorremmo che tutti quelli che hanno a cuore la salute dei cittadini e nel caso specifico la salute psicologica, esprimano apprezzamento per quanto fanno i professionisti della psicologia, a prescindere dalle etichette e per le opportune e sacrosante iniziative che Parlamento e Governo auspichiamo vogliano assumere in fase di approvazione della legge finanziaria 2022. Noi siamo dalla parte dei cittadini. Lo siamo quotidianamente e lo saremo sempre.
Mario Sellini
Presidente Form-AUPI
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