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Venerdì 10 DICEMBRE 2021
Rinnovo contratto. Infermieri Nursing Up imbavagliati alla riunione per le trattative

"In mancanza di riscontri concreti sul percorso della valorizzazione economica per via contrattuale, sulla nostra richiesta di togliere le briglie alla mobilità del personale tra aziende sanitarie, e su altri argomenti topici come la formazione, perché noi chiediamo che gli infermieri vengano trattati alla pari dell’altro personale sanitario laureato, ci siamo trovati costretti a manifestare imbavagliati, a denunciare il nostro malcontento e la nostra delusione", spiega il presidente De Palma.

Protesta dei componenti del Nursing Up, sindacato Nazionale Infermieri. Durante la riunione di ieri, nel corso delle trattative con l’Aran per il rinnovo del contratto del comparto sanità, il Presidente Antonio De Palma e i delegati degli infermieri si sono presentati in divisa e imbavagliati. 

"Ecco come abbiamo ridotto gli angeli delle corsie - esordisce con amarezza il presidente Antonio De Palma - ecco in che condizione hanno messo gli eroi del Covid per sperare di essere ascoltati. Non è possibile, non è immaginabile di dover continuare a vivere situazioni come questa, dove la valorizzazione della categoria rimane una chimera  e dove non si tratta più di riuscire a ottenere o meno i risultati meritati e sperati, ma ci si ritrova amaramente con le mani tese chiedendo addirittura di essere ascoltati. Ieri eravamo gli eroi degli ospedali travolti da un’emergenza sanitaria inattesa e senza precedenti. Oggi, nel momento cruciale dei concreti riconoscimenti, ci ritroviamo , nostro malgrado trattati come gli 'ultimi della classe', relegati mestamente in fondo".
 
"Ora, nel momento del rinnovo contrattuale, del fatidico frangente della concretizzazione di tutte le promesse arrivate da ogni dove della politica e da ultimo dallo stesso Ministro Brunetta, nel pieno del marasma della nuova ondata, la quarta, si sbaglia di grosso chi pensa di poterci trattare in questo modo perché sa bene che, contemporaneamente, potrà contare su di noi, visto siamo pronti, moralmente e professionalmente, alla nuova battaglia", prosegue. 

"I fatti parlano chiaro, le trattative in corso indicano la contorta via di un contratto che rischia di rivelarsi un nulla di fatto per la valorizzazione che infermieri e professioni sanitarie non mediche continuano ad aspettare, ancor più dopo 2 anni passati sul fronte della pandemia in religiosa operosità. Nel nuovo contratto che si profila, la nostra valorizzazione non c’è, non esiste, non sono stati posti nemmeno i minimi presupposti per intraprendere questo percorso. Abbiamo chiesto da tempo il nostro inserimento 'nell’area elevata qualificazione', perché possediamo tutti i requisiti per starci, secondo i perimetri  delineati dal Comitato di Settore e dallo stesso  Ministro Brunetta. Ci chiediamo che senso abbia decidere, come sta avvenendo, che quest’area riservata alle elevate qualificazioni debba esserci, ma restare vuota. A chi serve tutto questo?".

"In mancanza di riscontri concreti sul percorso della valorizzazione economica per via contrattuale, sulla nostra richiesta di togliere le briglie alla mobilità del personale tra aziende sanitarie, e su altri argomenti topici come la formazione, perché noi chiediamo che gli infermieri vengano trattati alla pari dell’altro personale sanitario laureato, ci siamo trovati costretti a manifestare imbavagliati, a denunciare il nostro malcontento e la nostra delusione su trattative contrattuali nelle quali invece ci piacerebbe riprendere a confidare. Ora non abbiamo altra scelta, se non quella di attivare le consultazioni con le nostre delegazioni di base, e quindi non possiamo fare altro che annunciare all’opinione pubblica che, nel silenzio del Ministro Brunetta al quale è diretto questo appello pubblico, ma anche dell'Aran e delle Regioni, non potremo far altro che proclamare lo stato di mobilitazione nazionale degli infermieri e del restante personale sanitario del comparto", conclude De Palma.

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