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Venerdì 03 DICEMBRE 2021
Specialistica ambulatoriale. Nel Lazio si apre il tavolo di rinnovo accordo integrativo

L'avvio del tavolo era atteso da molti anni. Per la Cisl Medici “colpisce e dispiace dover verificare come questo colpevole stallo debba sbloccarsi non in seguito all’ascolto di legittime istanze sempre formalmente e adeguatamente manifestate ma con ricorsi legali che poco spazio lasciano alla corretta dinamica di ascolto e contrattazione".

Dopo anni di attesa, i sindacati della specialistica ambulatoriale hanno ricevuto comunicazione della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio Sanitaria - Area Risorse Umane che richiede alla OoSs firmatarie dell’Acn per la Specialistica Ambulatoriale di individuare i componenti della delegazione trattante. Lo fa sapere la Cisl Medici osservando come si tratti del “primo passo formale per avviare un tavolo atteso da oltre 15 anni (tanti sono quelli trascorsi dall’ultimo Air siglato dell’Assessore Battaglia…) e ripetutamente sollecitato negli ultimi  anni con richieste formali all’Assessore alla Sanità da parte della Cisl Medici”.

“Purtroppo - prosegue la Cisl Medici - le sollecitazioni della nostra sigla sono rimaste lettera morta, come anche altre richieste su temi e criticità trasmesse formalmente all’Assessorato nel ultimi anni senza alcun esito. Questo silenzio mostrato verso le legittime istanze manifestate in nome degli Specialisti Ambulatoriali, Veterinari e Professionisti Sanitari ci hanno convinto a perseguire l’unica strada rimasta di fronte a questo inspiegabile disinteresse; è stato presentato un ricorso presso il Tribunale Civile di Roma - Sezione Lavoro - contro la condotta omissiva ed inadempiente della Regione Lazio rispetto alle previsioni dell’ACN del 31 marzo 2020”.

La Cisl Medici ricorda, quindi che le disposizioni dell’art. 3 del vigente ACN prevedono che “Le Regioni e le organizzazioni sindacali firmatarie dell’ACN si impegnano a definire gli Accordi Integrativi Regionali, in attuazione degli atti di programmazione regionale” sancendo così una obbligatorietà nel perseguire questo livello di contrattazione decentrata.

E anche il Giudice del lavoro nel suo decreto del 29/09/21, evidenzia il sindacato, “pur non ritenendo idonea la sede giudiziaria per tale tipo di ricorso rilevava come ‘… le giustificazioni fornite dalla Regione… non sono idonee ad escludere il lamentato inadempimento’”.

A questo punto si è prontamente proceduto a depositare il ricorso presso il Tribunale ordinario che si esprimerà sulla liceità dei comportamenti contestati alla Regione Lazio.

Intanto la Cisl Medico commenta amara la comunicazione della Regione: “Colpisce e dispiace - scrive nella nota - dover verificare come questo colpevole stallo nell’avviare una contrattazione attesa da oltre 15 anni per una categoria che sostiene attivamente molti snodi della Sanità Regionale debba sbloccarsi non in seguito all’ascolto di legittime istanze sempre formalmente e adeguatamente manifestate ma con ricorsi legali che poco spazio lasciano alla corretta dinamica di ascolto e contrattazione”.

“Da parte nostra comunque - conclude - ci siederemo serenamente al tavolo di trattativa nel rispetto dei ruoli per il pieno sostegno alla categoria degli Specialisti Ambulatoriali Interni, Veterinari e Professionisti Sanitari da troppo tempo priva di ascolto a livello Regionale”.

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