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Giovedì 25 NOVEMBRE 2021
Medici sanità privata sotto schiaffo



Gentile direttore,
mentre la stragrande maggioranza degli italiani e le istituzioni continuano ad elogiare i medici per l'incredibile lavoro svolto durante il Covid (che non cessa al momento in cui scriviamo) c'è chi invece alimenta una diseguaglianza tra medici della sanità pubblica e quelli della sanità privata. L'AIOP, associazione che racchiude gli istituti di ospedalità privata profit, continua a mancare di rispetto a migliaia di professionisti che svolgono le medesime funzioni per il SSN, ma che si vedono inquadrati in due mondi così diversi.
 
Il contratto per i medici della sanità privata è ormai scaduto da 16 anni e a nulla sono valse le richieste che nell'ultimo lustro, da più parti, sono state avanzate. Da anni CIMOP, sindacato unitario dei medici chirurghi e dei laureati in odontoiatria operanti nell'Ospedalità Privata di cui sono Segretario Nazionale, lotta apertamente contro questa assurda disparità di trattamento nell'equiparazione dei medici della sanità privata con quelli del settore pubblico per ragioni oggettive. Ma dinanzi a noi continuiamo a trovare solo un muro.
 
In verità Aris, l'associazione che raggruppa le strutture religiose, ha contribuito in parte alla soluzione del problema, firmando un anno fa il rinnovo del contratto mostrando un grande senso di responsabilità a fronte dello sforzo straordinario a cui i medici sono stati chiamati durante l'emergenza Covid.
 
AIOP invece continua da un lato nell'elogiare lo sforzo dei lavoratori, ma dall'altro ad alimentare uno svilimento della loro stessa professione. Ci siamo appellati alle forze politiche, sottoponendo la questione ai ministri competenti, ai vertici delle istituzioni europee, perfino al Santo Padre. E non ci fermeremo, perché convinti che questa sia una battaglia di civiltà, non una semplice questione di forma.
 
La Conferenza Stato-Regioni, con cui mi sono proficuamente rapportata più volte, si è mostrata oltremodo comprensibile quando ha osservato di volersi fare carico nel sollecitare l'attivazione del tavolo ministeriale. Questa trattative solo con Aiop che non rinnova i contratti, esclude però la forza lavoro dai tavoli e consente alla stessa Aiop di proseguire nel non rinnovare quei contratti, elevando al cubo la discriminazione tra settore pubblico e privato.
 
Sarebbe bene inserire nei requisiti di accrediamento il rinnovo del contratto di lavoro equiparando così definitivamente i due comparti che, nei fatti, svolgono le medesime funzioni, ma presentano ancora profili formali differenti. Una contingenza che mortifica la forza lavoro e i professionisti della sanità privata.
 
Mi chiedo come si possa foraggiare una comunicazione così fuorviante: con una mano accarezzare i lavoratori, illudendoli con roboanti attestati di stima e, con l'altra, togliere loro diritti sacrosanti con una freddezza che imbarazza.
 
Carmela De Rango
Segretario Nazionale della CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata)

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