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Mercoledì 24 NOVEMBRE 2021
Ictus. All’Ao Pugliese Ciaccio primo intervento con tecnica endovascolare

Grazie al trattamento il paziente ha recuperato, pressoché completamente, il deficit motorio. “Poter associare la terapia farmacologica endovenosa al trattamento endovascolare rappresenta un elemento fondamentale per il successo terapeutico” ed “eviterà il trasferimento di pazienti presso l'Azienda Ospedaliera di Cosenza, come finora avvenuto, riducendo, in tal modo, drasticamente, l'intervallo di tempo tra esordio della malattia e trattamento”.

Il 17 novembre scorso, nell'Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, un paziente con un grave ictus cerebrale è stato trattato con una tecnica, quella endovascolare, fino a quel momento mai eseguita a Catanzaro. Il paziente, giunto al pronto soccorso con un grave deficit motorio alla parte sinistra del corpo e notevole alterazione dello stato di coscienza, dopo il ricovero nella Stroke Unit (all’interno della Struttura di Neurologia), ha eseguito una serie di approfondite indagini neuroradiologiche (TC, angioTC e studio perfusionale) che hanno evidenziato l'occlusione di un’importante arteria del cervello che ne comprometteva il flusso sanguigno.

“E’ stata subito avviata una terapia endovenosa - riferisce una nota dell’Azienda che ripercorre l’intervento - con un particolare farmaco fibrinolitico e, contestualmente, il paziente è stato condotto nella nuova sala angiografica, allestita di recente proprio per consentire il trattamento di tali condizioni patologiche. Tale trattamento si è avvalso dell’utilizzo di particolari microcateteri che, introdotti attraverso l’arteria femorale, hanno consentito di raggiungere il vaso occluso in sede intracerebrale e, con l’utilizzo di una speciale tecnica definita "tromboaspirazione", di rimuovere il trombo che determinava l'arresto del flusso ematico, con immediata ripresa del circolo nel tessuto cerebrale, fino a quel momento sofferente e destinato ad un danno irreversibile”.

Grazie al trattamento effettuato, fa sapere la nota, nei giorni successivi il paziente ha recuperato, pressoché completamente, il deficit motorio ed è stato dimesso in condizioni cliniche del tutto normali.

“Poter associare la terapia farmacologica endovenosa al trattamento endovascolare - evidenzia l’Ao - rappresenta un elemento fondamentale per il successo terapeutico, essendo, oramai, ampiamente dimostrato dai più importanti trial internazionali come tale associazione porti a un successo terapeutico estremamente elevato, con tassi di ricanalizzazione superiori all'80%, nettamente migliori rispetto alla sola terapia medica prima eseguibile al Pugliese”.

L’Azienda sottolineato come, inoltre, “l’avvio, in sede, dei trattamenti endovascolari, eviterà il trasferimento di pazienti presso l'Azienda Ospedaliera di Cosenza, come finora avvenuto, riducendo, in tal modo, drasticamente, l'intervallo di tempo tra esordio della malattia e trattamento, condizione indispensabile per ottenere risultati terapeutici ottimali”.

L’intervento eseguito ha potuto aver luogo grazie all’azione congiunta dei Neuroradiologi dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza e dei Radiologi, Neurologi, Anestesisti del “Pugliese”, coadiuvati da esperti tecnici ed infermieri, quale risultato di una proficua ed intensa collaborazione iniziata molti mesi prima in virtù della convenzione stipulata tra i  Commissari delle due Aziende Ospedaliere coinvolte.

“Il potere garantire, da oggi, al paziente con ictus cerebrale, tutte le più moderne possibilità terapeutiche rappresenta, per l'Ospedale “Pugliese” e, di conseguenza, per i cittadini della provincia di Catanzaro, una tappa di straordinaria valenza medica e sociale”, conclude la nota.

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