Con questo rapporto annuale siamo giunti alla XXI edizione dall’avvio dei Corsi di Laurea avvenuta nell’anno 2001. La relazione è stata elaborata nell’ambito della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea Professioni Sanitarie (CLPS) di cui è Presidente Luisa Saiani, e grazie alla preziosa e costante collaborazione di tutte le Università nella rilevazione dei dati. Aumenta lievemente il numero delle domande di ammissione ai 22 Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie con 78.074 rispetto alle 77.177 dello scorso anno, pari al +1,2% (Tabb. 1 e 2).
Mentre si rileva un calo delle domande sui Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria: dalle 78.055 domande dello scorso anno alle attuali 77.376 registrate sul portale Universitaly del Ministero dell’Università (MUR).
I dati riguardano le 40 Università Statali su cui, da quest’anno, si sono aggiunte per la prima volta anche le tre Università della Basilicata a Potenza, del Salento a Lecce, della Calabria a Rende, oltre a quella privata LUM di Casamassima (Bari), determinando un aumento dell’offerta formativa totale del +9,2%, da 14.278 dello scorso anno agli attuali 15.585 (Tab. 3 B).
Per le Professioni Sanitarie, rispetto allo scorso anno i posti a bando sono sensibilmente aumentati del +14,5%, da 26.602 a 30.451, a fronte di un lieve aumento delle domande con 78.074, determinando di conseguenza una lieve riduzione (Tab. 4). del rapporto domande/posto (D/P) da 2,9 del 2020 all’attuale 2,6.
Per quanto riguarda i fabbisogni formativi per le Professioni Sanitarie si rileva un aumento da parte di quasi tutte le Regioni con +10.234 posti (+39,6%) dai 25.820 dello scorso anno agli attuali 36.054 (Tab.7). Aumenta, ma in misura minore (+18,5%), anche il fabbisogno da parte delle Categorie da 30.774 dello scorso anno rispetto agli attuali 36.473. In aumento anche il potenziale formativo offerto dagli Atenei al Ministero dell’Università, da 28.688 dello scorso anno agli attuali 30.451 (+5,8%).
Analogo aumento (+7,3%) per il numero dei posti decretati dal MUR e messo a bando dalla Università da 26.602 dello scorso anno agli attuali 30.451 con tutto il potenziale disponibile.
Per la prima volta in assoluto il Ministero dell’Università ha deciso di mettere a bando tutti i posti del Potenziale offerto dalle Università, in totale 30.451 posti, indipendentemente dai fabbisogni formativi proposti dalle Regioni e dalle Professioni, portando di conseguenza verso un esubero rispetto alle Regioni per alcuni Corsi, come Dietista e Ortottista, Fisioterapista, Igienista Dentale, Tecnici di Radiologia, di Laboratorio e di Neurofisiopatologia.
La novità di quest’anno è che rispetto all’aumento dell’offerta formativa delle Università non si registra analogo incremento delle domande di iscrizione da parte degli studenti.
Ripartizione dei posti per Università e profili
Per le professioni sanitarie, la ripartizione dei posti e delle domande per ognuno dei 22 Profili e delle 42 Università è riportata in Tab. 2, con i totali in Tab.1 per Università.
Ogni Ateneo ha attivato in media 11 corsi di Laurea; l’unica Università ad attivare tutti i 22 Corsi resta Milano Statale; seguita da Roma Sapienza con 21 Corsi, Roma Tor Vergata 19, Padova con 18, Torino e Genova 17, Napoli Federico II con 16 e Pavia 15.
Quindi altre Università con 14 Corsi, Roma Cattolica e Bari (che riduce da 18 dello scorso anno), con 13 Corsi Bologna, Pisa, Chieti, Messina e Palermo, con 12 Ancona, Firenze, Siena, Napoli Campania e Catania, a seguire con 11 Brescia, Verona, Modena e L’Aquila. Con 10 Ferrara e con 9 corsi Parma e Cagliari, 8 Varese e Trieste, con 7 Milano Bicocca, Perugia e Catanzaro. Infine, con 5 Corsi Novara, Udine, Roma UniCamillus e Sassari, con 4 Milano San Raffaele, Foggia e Salerno, con 3 Roma Campus e Campobasso e a chiudere Milano Humanitas con 2 Corsi.
Cambia rispetto agli ultimi anni il rapporto percentuale nella ripartizione dei posti fra le Lauree triennali e le Magistrali a ciclo unico, con il 66% alle Professioni Sanitarie, il 31% a Medicina e Chirurgia e con il 3% a Odontoiatria del 2,6% (Tab. 3 B).
Sospensioni e riattivazioni di corsi per le professioni sanitarie
L’offerta formativa è quasi stabile sul numero dei Corsi di Laurea, da 445 a 447, e si compensa fra sospensioni e nuove attivazioni. Si rileva la nuova prima attivazione di 6 Corsi: Assistente sanitario all’Università di Trieste, Fisioterapista a Campobasso e a Sassari, Logopedista a Sassari, Igienista Dentale a Cagliari, Ortottista a Roma Cattolica, Tecnico Audiometrista a Siena, Terapista della Neuro e psicomotricità età evolutiva nelle Università di Ancona e di Roma Cattolica, che riapre anche Tecnico di Laboratorio. A questi si aggiungono 2 sedi distaccate dell’Università di Ancona per Fisioterapista a Ascoli Piceno e per Logopedista a Fermo.
Mentre, fra le sospensioni l’Università di Ferrara non conferma Educatore Professionale della sede distaccata di Rovereto (Trento), probabilmente in previsione della riattivazione per il prossimo anno con l’Università di Trento.
L’Università di Foggia sospende il Coro di Dietista; l’Università di Catanzaro sospende i 3 corsi di Logopedista, Ortottista e Tecnico Neurofisiopatologia e ne riattiva altri 3, Dietista, Tecnico Radiologia e Tecnico Prevenzione. L’Università di Sassari sospende Ostetrica, ma riattiva Fisioterapista e Logopedista.
Altre riattivazioni a ciclo triennale riguardano l’Università Cattolica sulla sede staccata di Bolzano, su cui riapre i 3 di Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Radiologia, Tecnico della Prevenzione e sospende contemporaneamente i 3 di Igienista Dentale, Logopedista e Terapista Occupazionale.
Infine, l’Università di Bari decide il maggiore numero di sospensioni fra tutte le 42 Università, con ben 4 Corsi su 18: Igienista Dentale, Ortottista, Tecnico Audiometrista e Tecnico di Neurofisiopatologia.
Distribuzione posti per Professione
L’aumento di 3.849 posti, +14,5% sullo scorso anno, riguarda quasi tutte le 22 professioni (Tab. 4), ad eccezione di 3: Educatore (-4,3%), Podologo (-3,3%) e Terapista Occupazionale (-5,6%).
L’incremento maggiore in valori assoluti riguarda Infermiere con +1.381, da 16.013 a 17.394 (+8,6%), quindi Tecnico di Radiologia con +462, da 805 a 1.297 (+15,9%), Fisioterapista con +489. da 2.108 a 2.597 (+23,2%) e Tecnico di Laboratorio con +400, da 812 a 1.212 (+49,3%).
A seguire con +179 Ostetrica da 855 a 1.034 (+20,9%), con +178 Assistente sanitario da 352 a 530 (+50,6%), con +147 Tecnico della Prevenzione da 690 a 837 (+21,3%), Dietista con +113 da 360 a 473 (+31,4%) e infine Igienista Dentale con +105 da 643 a 748 (+16,3%), quindi tutte le altre con valori fra 77 e 3.
Distribuzione posti per Regioni
Analogo incremento riguarda le Regioni, tutte o quasi (Tab. 8): in primis, le Università della Regione Lazio con +1.156 da 4.859 a 6.015 (+24%), che sono al primo posto assoluto sia per valori assoluti che in percentuale.
Distaccate, con +494 le Università dell’Emilia Romagna da 2.293 a 2.787 (+22%), Veneto con +360 da 2.054 a 2.414 (+18%), Sicilia con +346 da 1.662 a 2.008 (+21%).
A seguire, le Università dell’Abruzzo con +254 da 814 a 1.068 (+31%) che, in valori percentuali è il più alto in assoluto; quindi le Università della Lombardia con +219 da 3.815 a 4.034 (+6%) e della Puglia con +188 da 1.265 a 1.453 (+15%). Quindi Marche +137 da 598 a 735 (+23%), Calabria +120 da 545 a 665 (+22%), Liguria +110 da 658 a 768 (+17%) e le Università della Toscana con +107 da 1.795 a1.902 (+6.0%).
Sotto 100, con +95 Friuli Venezia Giulia da 494 a 589 (+19%), Sardegna +80 da 588 a 668 (+14%), Piemonte +63 da 1.721 a 1.784 (+4%) e tutte le altre con valori inferiori: Umbria con +43, da 519 a 562 (+8,3%), con +40 Molise da 158 a 198 (+16%) e poi le Università della Campania con +17 da 2.007 a 2.024 (+0,8%).
Distribuzione posti per Università
Per quanto riguarda il numero dei posti (Tab. 1), solo in 5 Università è superiore a 1.000: Roma Sapienza con 3.071, Milano e Roma Tor Vergata 1.372, Padova 1.343 e Torino con 1.190.
Tutte le altre Università invece hanno un’assegnazione di posti inferiore a 1.000: Verona 997, Bari 959, Napoli Campania 891, Napoli Federico II 871, Bologna 843, Firenze 809.
Al di sotto di 800 posti Ferrara 731, Brescia 699, Messina 683, Roma Cattolica 676, Genova 658, Pisa 599, Ancona 598, Palermo 558, Catanzaro 546 e Perugia 519. Quindi sotto 500 Chieti con 491, Novara 486, Modena 470, Pavia 468, Milano Bicocca 460, Catania 419, Parma 393.
A seguire Siena 388, Foggia 375, Varese 329, L’Aquila 323, Cagliari 312, Sassari, Udine 249, Trieste e Salerno 245, Milano S. Raffaele 218, Milano Humanitas 177, Campobasso 115, infine Roma Campus Biomedico 103 e Roma UniCamillus con 75 posti.
Distribuzione posti per Profili
La ripartizione dei posti per Profili (Tab. 3 e 4) vede il maggiore numero di Corsi e di sedi per il corso di Infermiere con 42 Corsi su 221 sedi per 17.394 posti, poi Fisioterapista con 42 su 81 sedi per 2.597 posti, Tecnico di Radiologia con 38 Corsi su 56 sedi su 1.297 posti, Tecnico di Laboratorio con 35 su 46 e 1.212 posti, Ostetrica con 34 su 4 e 1.034 posti, e Logopedista con 28 Corsi su 37 sedi e 856 posti.
Seguono Tecnico Prevenzione con 28 Corsi su 35 sedi e 837 posti, Igienista Dentale con 27 Corsi su 31 sedi e 748 posti, Dietista con 22 Corsi e sedi per 473 posti, Tecnico Riabilitazione psichiatrica 19 Corsi e sedi con 440 posti, Ortottista 17 Corsi e sedi con 292 posti, Terapista Neuropsicomotricità con 14 Corsi e 16 sedi per 417 posti, Audioprotesista 340 posti su 14 Corsi e 15 sedi, Educatore professionale con 13 Corsi su 16 sedi e 708 posti, Tecnico Fisiopatologia Cardiocircolatoria 202 posti su 13 Corsi e sedi, Assistente sanitario con 530 posti su 12 Corsi e 13 sedi, Tecnico Neurofisiopatologia con 151 posti su 11 Corsi e 12 sedi, Tecnico Ortopedico 207 posti su 11 Corsi e 12 sedi, Infermiere Pediatrico 264 posti su 8 Corsi e 9 sedi, Terapista Occupazionale 251 posti su 8 Corsi e 8 sedi, Podologo con 116 posti su 6 Corsi e sedi, e infine Tecnico Audiometrista con 85 posti su 5 Corsi.
Situazione occupazionale secondo Alma Laurea
Continua a crescere l’occupazione per le Professioni Sanitarie in era Covid. Lo evidenzia il XXIII rapporto annuale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea di Bologna, presentato il 18 giugno 2021 in streaming dall’Università di Bergamo.
Consultando i dati sul sito
www.almalaurea.it si rileva che (Tab. 5) per i 17.864 laureati di primo livello delle Professioni Sanitarie dell’anno 2019, rispetto ai 13.755 laureati che hanno risposto all’indagine si registra un aumento della quota di occupati (sono 10.774), pari a +2,1 punti percentuali, essendo salito al 78,3% rispetto al 76,2% dello scorso anno quando si era invece registrato un lieve calo di 5,9 punti percentuali sul 70,3% dell’anno precedente.
Mentre è in calo la quota di occupati complessiva con -4,7 punti percentuali sul totale di 165.105 laureati delle varie aree disciplinari, di cui hanno risposto 124.468, con 41.168 occupati, scendendo dal 37,8% dello scorso anno all’attuale 33,1% di occupazione a un anno dalla laurea.
Per effetto di questi risultati, si conferma ancora una volta per le Professioni Sanitarie il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Resta in ogni caso la diminuzione rispetto a 13 anni fa, di -8,7 punti percentuali, dall’ 87,0% del 2007 al 78,3% del 2019, mentre era al 76,2% nel 2018.
Ma la situazione è diversificata fra le 22 professioni (Tab. 6) e le 4 aree/classi, con aumento di +4,2 punti percentuali per l’area Infermieristica che sale dal 77,5% al 81,8% e che scavalca per la prima volta dopo 11 anni, le Professioni della Riabilitazione, che scendono di -5 punti percentuali, dal 83,4% del 2018 al 78,4% e che resta l’unica a calare.
Mentre salgono di +3,1 punti percentuali, l’area tecnica dal 65,3% al 68,4% e l’area della Prevenzione di +2,7 punti percentuali, dal 54,7% del 2018 al 57,5%.
Differenza fra le 22 Professioni Sanitarie
Analizzando in dettaglio le 22 Professioni Sanitarie sugli ultimi dati dei laureati del 2017 (Tab. 6), si rileva per l’alto tasso occupazionale ai primi 6 posti e sopra la media del 78,3%: Igienista Dentale con 86,1%, Infermiere con 83,8%, Educatore professionale con 83,1%, Logopedista al 82,5%, Fisioterapista con 80,1% e Tecnico Audioprotesista con 79,2%.
E’ rilevante l’aumento per Infermiere con +4,5% punti percentuali dal 79,3% dello scorso anno all’attuale 83,8%, che però nei mesi successivi ha raggiunto il 100%.
Un tasso occupazionale in crescita, che già lo scorso anno passò dal 73,3% al 79,3%, con 6 punti percentuali in più, anche se resta comunque ancora distante rispetto alla situazione ottimale di 12 anni fa, quando si attestava al 94% di occupazione e a soli a 6 mesi dalla laurea.
Per l’alta numerosità degli abilitati, circa 456 mila, è proprio la professione Infermieristica a incidere statisticamente sul totale delle 22 professioni.
Al contrario, agli ultimi 4 posti, fra il 50% e il 30%, si trovano Dietista con 49,8%; Tecnico della Prevenzione con 48,9%; Tecnico Audiometrista 47,6% e, a chiudere. Tecnici di Fisiopatologia cardiocircolatoria con il 30,1%, che si confermano agli ultimi posti come negli ultimi 5 anni.
La novità della Pandemia ha inciso direttamente sulle fluttuazioni occupazionali determinando in un solo anno significativi cambiamenti. Partendo dal valore di aumento medio del 2,1% di tutte le 22 professioni, ce ne sono solo 6 sopra questo valore medio, mentre tutte le altre 16 sono al di sotto.
Ai primi posti per crescita rispetto allo scorso anno si trovano Assistente Sanitarie con +17,1 punti percentuali, essendo salito dal 59,3% precedente all’attuale 76,4%; Tecnico di Laboratorio con +15,2 punti percentuali, da 46,3% a 61,5%; Tecnico di Neurofisiopatologia +8,1% da 63,3% a 71,4%, Tecnico di Radiologia con +6 % dal 67% al 73%; Infermiere con +4,5% punti percentuali dal 79,3% al 83,8% e Ostetrica con +4 punti percentuali dal 53.9% al 57,9%.
Sono tutte Professioni che negli scorsi anni soffrivano il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, che ora ha visto una eccezionale crescita con la Pandemia. Va anche detto, che di fatto però i tassi occupazionali attuali sono ben oltre quelli rilevati a inizio 2020, essendo oggi al 100%.
E’ invece diversa la situazione per tutte le altre 16 Professioni, oltre alla stabilità per Educatore e Infermiere pediatrico, sulle altre i cali di occupazione scendono dai -2 ai -21 punti percentuali: Igienista Dentale con -2; Fisioterapista con -5,7; Logopedista -5,9; Dietista -7,2 fino alle ultime che sono Podologo con calo di -11 punti e Tecnico Ortopedico con -20,7 punti percentuali.
Domande di ammissione per Università
E’ in lieve aumento il numero delle domande con 78.074 rispetto alle 74.177 dello scorso anno, con 897 domande in più, pari al +1,2%. Si rilevano comunque variazioni significative fra un terzo delle Università in crescita e tutte le altre in calo.
In aumento Milano S. Raffaele +43%, Roma UniCamillus +42%, Sassari +35%, Napoli Campania +32%, Campobasso +29%, Roma Tor Vergata +19%, Pavia +17%, L’Aquila +14%, Milano Humanitas +9,0%, Bari +8,4%, Roma Campus Biomedico e Roma Cattolica con +5,4%. A seguire Ancona con +4,9%, Foggia +4,6%, Genova +4,0%, Bologna +3,7%, Parma +3,3%, Ferrara +2,8%, Milano statale +1,5%, Trieste +1,1%, Roma Sapienza +0,9% e infine Palermo con +0,8%, con Verona e Messina stabili.
Al contrario si nota un rilevante calo di domande per Varese con -18% dalle 826 dello scorso anno agli attuali 677. Analogo calo con -12% sia per Torino da 3.847 a 3.379. che per Perugia da 1.114 a 978.
A seguire: Modena con -11% da 1.268 a 1.119, con -10% Milano Bicocca da 1.221 a 1.094 e Chieti da 1.657 a 1.491, Brescia -8,3%, Novara -7,5%, Padova -7,2%, Salerno -6,4% e con -6,1% Siena, Napoli Federico II e Catanzaro, quindi Udine con -5,1%, Catania -4,0%, Cagliari -2,1% e Firenze-1,9%.
Le professioni più attrattive
Il rapporto D/P medio fra i 22 corsi è di 2,6 (Tab. 4), in calo rispetto sia al 2,9 dello scorso anno che era del 3,1 del 2019. La riduzione riguarda tutte i Corsi ad eccezione di Infermiere che, anzi, sale da 1.5 dello scorso anno a 1,6.
Per tutti gli altri Corsi il calo è generalizzato ma con valori diversi. In ogni caso, potrebbe essere dovuto all’improvviso aumento dei posti a bando con il +15%, a cui non ha corrisposto una analoga domanda di iscrizione, che è quasi ferma con il +1,2%.
In ordine di maggiore rapporto D/P si trovano - tutti con rapporto in calo - Fisioterapista da 11,1 a 8,4; Ostetrica da 7,2 a 6,1; Dietista da 8,4 a 5,9 e Logopedista che cala da 6,7 a 5,1.
Seguono, con valori inferiori e sotto la soglia di 5: Tecnico Radiologia da 4,8 a 3,4; Igienista Dentale da 3,4 a 3,1; quindi Infermiere pediatrico da 2,9 a 2,8; Terapista Neuropsicomotricità da 3,4 a 2,5, Tecnico Neurofisiopatologia da 2,9 a 1,9; Tecnico Riabilitazione Psichiatrica da 2,4 a 1,8; Tecnico Laboratorio da 2,4 a 1,7; Podologo da 1,9 a 1,7; Tecnico Fisiopatologia Cardiocircolatoria da 2,1 a 1,5 e Ortottista da 1,6 a 1,0. Sotto il livello di 1 tutti gli altre corsi: Educatore Professionale da 1,6 a 1,0 seguito da Tecnico Ortopedico da 1,2 a 1,0; Tecnico Prevenzione da 1,2 a 0,9; Tecnico Audiometrista stabile a 0,7 e Audioprotesista da 0,8 a 0,2 e Assistente sanitario da 0,6 a 0,5 che dopo diversi anni lascia l’ultimo posto a Terapista Occupazionale che scende da 0,8 a 0,4.
Domande inferiori ai posti programmati e a bando
In 85 corsi sul totale di 447 e per 13 professioni su 22 si rileva un minore numero delle domande rispetto al numero dei posti a bando (Tab. 1).
Infermiere a Novara-Vercelli con 369 domande su 394 posti e a Perugia con 376 su 407.
Educatore a Brescia con 56 domande su 90 posti, a Varese 27 su 60, a Padova 39 su 50, a Genova 29 su 50, a Bologna 57 su 53, ad Ancona 23 su 30 e a Roma Tor Vergata con 20 su 50.
Ortottista a Genova con 9 domande su 12 posti, Parma 12 su 20, Roma Cattolica 7 su 10, L’Aquila 3 domande su 20 posti, Messina 12 su 15 e Palermo 9 su 10.
Tecnico della Riabilitazione psichiatrica, con 20 domande su 30 posti a L’Aquila e 23 su 30 a Messina.
Terapista Occupazionale a Milano con 15 su 22, Pavia 8 su 15, a Padova 11 su 30, a Modena 9 su 28, a Roma Sapienza 9 su 74, a Chieti 11 su 27 e a Catania 12 domande su 39 posti.
Tecnico Audiometrista con 6 domande su 10 posti a Torino, 9 su 15 a Milano, Padova 12 su 20, Roma Sapienza 22 su 30 e Napoli Federico II con 8 su 10.
Tecnico Audioprotesista con 11 domande su 19 posti a Torino, 37 su 80 a Padova, 10 su 20 a Parma, 8 su 25 a Pisa, 6 su 15 a Siena, 7 su 10 per Roma Cattolica, 8 su 30 Roma Sapienza, 33 su 40 Roma Tor Vergata, 17 su 19 Bari, 8 su 15 per Catania, 5 su 12 Messina e 12 su 15 Palermo.
Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria a Pavia con 12 domande su 13 posti, Varese 6 su 15 e Chieti 20 su 27.
Tecnico Neurofisiopatologia con 5 domande su 10 posti a Pavia, 13 su 15 Roma Tor Vergata e 13 su 18 per Messina.
Tecnico Ortopedico con 13 domande su 20 posti a Milano, 5 su 15 a Pavia, a Verona 13 su 15, Roma Cattolica 7 su 10, Roma Sapienza 28 su 44 e Roma Tor Vergata 18 su 20.
Tecnico di Laboratorio con 46 domande su 50 posti per Roma Cattolica e 129 su 188 posti Roma Sapienza.
Tecnico della Prevenzione a Brescia 9 domande su 20 posti, Milano 21 su 25, Pavia 10 su 25, Padova 31 su 40, Genova 12 su 15, Parma 16 su 20, Ancona 12 su 20, Siena 9 su 24, Perugia 10 su 25, Roma Cattolica 37 su 40, Roma Sapienza 47 su 137, Chieti 25 su 26, L’Aquila 17 su 30, Campobasso 15 su 25, Napoli Campania 17 su 20 posti, Catanzaro 19 su 35 e Messina 23 su 35.
Assistente sanitario: Brescia 16 domande su 50 posti, Milano 15 su 26, Padova 41 su 50, Trieste 25 su 40, Ancona 6 su 30, Firenze 23 su 48, Roma Sapienza 5 su 50, Chieti 14 su 37, Bari 39 su 60, Catanzaro 17 su 40 e Palermo 12 su 29.
Invece, per quanto riguarda la situazione delle varie Università, gli 85 corsi senza copertura con la prima opzione sono più dello scorso anno quando erano 56: per l’Università di Roma Sapienza con 7 corsi su 21, Padova 6 su 18, Milano 5 su 22, Pavia 5 su 15, Roma Cattolica 5 su 14, Roma Tor Vergata 5 su 19, Chieti 4 su 13, Brescia 3 su 11, Genova 3 su 17, Parma 3 su 9, Ancona 3 su 12, L’Aquila 3 su 11 e Palermo 3 su 11. Torino 2 su 17, Varese 2 su 8, Siena 2 su 12, Perugia 2 su 7, Bari 2 su 14 e Catania 2 su 12. Infine 1 Corso su 5 per Novara, su 11 Verona, su 8 Trieste, su 13 per Bologna, su 11 Modena, 12 Firenze, 13 Pisa, su 3 di Campobasso, sui 16 di Napoli Federico II e sui 12 di Napoli Campania.
Anche se la copertura può avvenire per effetto dei ripescaggi dalle domande di seconda e terza opzione, la bassa richiesta in prima opzione fa riflettere circa l’opportunità di orientarsi invece verso l’accorpamento e la collaborazione con altre sedi, o in modalità InterAteneo, che al momento sembra trovare la maggiore ed esclusiva applicazione da parte delle Università di Trieste e di Udine, in applicazione di un apposito protocollo d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia.
Docenti degli insegnamenti professionalizzanti MED/45-50
Si conferma la insufficiente e precaria presenza di docenti appartenenti allo specifico profilo professionale, chiamati in ruolo da parte delle Università, che si avvalgono invece e in prevalenza dell’affidamento degli insegnamenti a docenti a contratto, in gran parte dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Sul totale di 490 docenti dei SSD MED/45-50, che lo scorso anno erano 457 e che fanno parte dei 9.057 dell’intera area 6 di Medicina (Tab. 3 B), solo 65 appartengono ai Settori specifici dei profili delle professioni sanitarie, pari ad appena il 13%.
Il Settore MED/45 comprende 46 docenti strutturati di cui 43 appartengono alla professione infermieristica; tuttavia sono ancora di gran lunga insufficienti se si considera l’esistenza di 42 corsi distribuiti su ben 221 sedi.
Nessun ruolo fra i 180 del MED/46 Tecniche di Laboratorio e sui 96 del SSD MED/49 Dietistica; mentre sono 4 su 6 in Ostetricia, 14 su 34 per MED/48 Riabilitazione e appena 4 su 128 per MED/50 Tecniche mediche applicate, di cui 2 Igienisti Dentali, 1 Logopedista e 1 Ortottista.
Sta ormai diventando un problematica cronica l’invasione di soggetti che non sono in possesso di corrispondente titolo abilitante della professione di riferimento dei SSD, tanto che la tematica l è stata anche oggetto di recenti interrogazioni parlamentari da parte dell’On. Flavia Piccoli Nardelli il 23 luglio 2021 alla Camera dei Deputati e dell’On. Paola Binetti il 2 agosto 2021 al Senato.
Procedure sugli esami di ammissione
Nel consultare i bandi pubblicati dalle Università sono emerse due diverse modalità di elaborazione delle graduatorie, in analogia agli anni precedenti:
- per punteggio, con priorità alla classifica generale sulla prova d’esame e secondariamente alla scelta.
Questo favorisce così la possibilità di sfruttare le seconda e terza opzione per gli studenti più capaci e meritevoli. Riguarda la maggioranza delle Università, 32 su 41.
- Per preferenza, in cui prevale invece prima la scelta del corso e poi il punteggio conseguito nella prova di esame di ammissione, sfavorendo quindi le successive opzioni, che riguarda le 9 Università di Milano Statale, Brescia, Trieste, Udine, Genova, Chieti, Napoli Federico II, Catania e Cagliari.
Circa i questionari ogni Ateneo prepara il suo in modo autonomo. Mentre, come è noto per quello di Medicina e Chirurgia il MUR stabilisce di utilizzare un questionario unico per tutti a livello nazionale, predisposto dal Consorzio CINECA di Bologna.
Tuttavia anche per le Professioni Sanitarie ormai oltre la metà delle 37 Università statali si avvale del CINECA per un questionario unico, come ad esempio per le 19 Università di Verona, Udine, Trieste, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Siena, Ancona, Perugia, Roma Tor Vergata, L'Aquila, Chieti, Salerno, Bari, Foggia, Messina, Cagliari e Sassari.
Il costo della tassa di iscrizione all’esame di ammissione è rimasto invariato rispetto allo scorso anno in tutte le Università, con media di 55 €. Si confermano per il costo maggiore, con 100 €, Brescia, Pavia, Varese, Novara, Napoli Campania e Salerno. Mentre continuano ad essere le più economiche le due Università di Cagliari con 23 € e Milano Bicocca con 10 €. Sono sulla media di circa 50 € la maggioranza delle altre Università come Torino, Milano Statale, Verona, Genova, Bologna, Parma, Firenze, Ancona, Chieti, Napoli Federico II, Bari, Catanzaro e Messina.
Situazioni su Infermiere, Ostetrica, Tecnico di Radiologia, Tecnico di Laboratorio, Fisioterapista e Logopedista
Si riportano come negli scorsi anni solo i dati di alcune Professioni (Tab. 3 A), le più numerose per iscritti agli Albi, per i posti a bando e per il numero di corsi e sedi. Rispetto alle precedenti quattro di Infermiere, Ostetrica, Tecnico di Radiologia, Fisioterapista si aggiungono anche Logopedista e Tecnico Laboratorio che corrispondono alle 6 Professioni presenti in quasi tutte le Università, di cui si segnalano ulteriori approfondimenti (Tabb. da 11 a 16).
Analogamente allo scorso anno si riportano anche i dati relativi ai Potenziali formativi presentati dagli Atenei al MUR e poi messi contestualmente tutti a bando, i fabbisogni espressi da Regioni e Categorie e le ripartizioni dei posti per ogni Regione e Università.
Al fine di poter meglio apprezzare le differenze e alcune incoerenti sproporzioni - sia in esubero che in carenza - rispetto agli indicatori demografici, si riportano sia i valori percentuali suddivisi per ogni Regione e per ogni Professione che il rapporto dei Posti per Centomila Abitanti (PCA).
Inoltre, è stato aggiunto il risultato dell’eventuale ricalcolo sulla ripartizione in base all’indicatore demografico della popolazione rispetto ai fabbisogni indicati dalle varie Regioni.
Riflessioni sulla programmazione posti A.A. 2021-22
Per la prima volta si è verificata una parità sui fabbisogni fra le 22 Professioni con 36.473 e le Regioni con 36.054 che sono stati recepiti nell’Accordo Stato-Regioni del 4 agosto 2021. Questo ha determinato un incremento del fabbisogno delle Regioni di 10.244 posti in più dei 25.820 dello scorso anno, pari al +40%.
E’ invece più basso il Potenziale formativo delle Università con 30.451 posti e differenza di -5.603 posti, pari al -15,5%. Carenza quasi tutta per Infermieri con -6.104 (-26%) rispetto alla richiesta congiunta di 23.498 da parte delle Regioni e Federazione FNOPI.
Alla fine i 30.451 posti assegnati per tutte le 22 Professioni con Decreto MUR del 17 agosto sono comunque risultati in aumento di +3.849 rispetto ai 26.602 messi a bando lo scorso anno (+14,5%). Dall’analisi dei dati si rilevano tre diverse situazioni in percentuale.
Parità o quasi che riguarda solo quattro Professioni: Logopedista (+2%), Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria (+1%), Ostetrica (-2%) e Tecnico della Riabilitazione psichiatrica (-1%).
Carenza di posti delle Università rispetto ai fabbisogni indicati da Regioni e Categorie per 7e Professioni: Assistente sanitario (-42%), Educatore professionale (-40%), Infermiere (-26%), Podologo (-37%), Tecnico Audiometrista (-48%), Tecnico Audioprotesista (-33%) e Terapista Occupazionale (-52%).
Esubero, al contrario, per metà delle 22 Professioni: Dietista e Ortottista (+42%), Tecnico di Radiologia (+36%), Fisioterapista (+26%), Infermiere pediatrico (+25%), Igienista Dentale (+22%), Terapista Neuropsicomotricità età evolutiva (+15%), Tecnico di Laboratorio e Tecnico di Neurofisiopatologia (+14%), Tecnico della Prevenzione (+9%) e Tecnico Ortopedico (+6%).
Riflessioni sulle procedure dei bandi di ammissione
Per la prima volta negli ultimi 21 anni è accaduto che ben 14 delle 37 Università statali non sono riuscite a pubblicare i bandi di ammissione entro la scadenza del 9 luglio, ovvero 60 giorni prima dell’esame di ammissione del 7 settembre, a causa della mancanza del Decreto del MUR sulla assegnazione dei posti.
Altre 16 Università non hanno esitato a pubblicare comunque i bandi, piuttosto che restare in attesa del Decreto del MUR, inserendo come numero di posti a bando quelli del rispettivo potenziale formativo già comunicato al MIUR. Ma tutte avvisando della provvisorietà dei numeri, riservandosi di aggiornare il bando successivamente al Decreto del MUR sulla ripartizione dei posti.
Invece, altre sette Università hanno deciso per una procedura intermedia e cautelativa pubblicando i bandi, ma senza indicare il numero dei posti disponibili, e quindi in attesa del suddetto Decreto del MUR sollecitato il 13 luglio con interrogazione parlamentare dalla Sen. Paola Binetti. Decreto che è arrivato, proprio nella stessa giornata del 13 luglio con il conseguente rinvio della data dell’esame di ammissione dal 7 al 14 settembre.
Ma, a monte, c’è stato un altro ritardo e relativa inadempienza da parte della Conferenza Stato Regioni che non aveva concluso l’intenso lavoro svolto nei mesi precedenti dal Ministero della Salute sui fabbisogni formativi, rilevati e discussi con le Regioni e con gli Ordini delle 22 Professioni, trasmessi il 27 luglio e approvati dalla Conferenza Stato Regioni solo il 4 agosto.
Ha fatto seguito e solo il 17 agosto il Decreto MUR definitivo con i posti assegnati, confermando quelli provvisori del Decreto del 13 luglio, senza tenere in alcuna considerazione la minore entità dei fabbisogni indicati dalla Conferenza Stato-Regioni per ben metà delle 22 professioni. Non operando quindi quelle opportune rimodulazioni che venivano fatte dai tavoli tecnici negli anni scorsi.
Infine, vanno evidenziate le incertezze e i ritardi sulla pubblicazione dei bandi di ammissione che hanno messo in seria difficoltà sia le segreterie amministrative delle Università che di conseguenza anche gli studenti nella scelta dei Corsi.
Corsi di Laurea Magistrale
Siamo al 18° anno di attivazione per le 5 classi di Infermieristica-Ostetrica, Riabilitazione, Tecnico Diagnostica, Tecnico Assistenziale e Prevenzione (Tabb. 17 e 19). In totale sui 18 anni sono stati 38.748 i posti messi a bando, poco meno dei 40.346 chiesti dalle Regioni (-4%) e con una media di 2.153 posti all’anno.
Si conferma l’incremento del fabbisogno deciso dalle Regioni dopo il raddoppio dello scorso anno da 2.226 a 4.525, sono stati indicati 5.176; con aumento che dipende quasi tutto da parte della Regione Emilia Romagna (Tab. 18) che rispetto ai 109 posti chiesti negli ultimi 2 anni 2018 e 2019, ha riproposto ben 2.420 posti come fabbisogno, con un incremento del 2.120%, in linea con la recente decisione della stessa Regione Emilia Romagna che ha appena istituito la nuova figura del Direttore Assistenziale.
Alla fine, come posti a bando a livello nazionale sono stati assegnati tutti i 3.067 posti del Potenziale formativo delle Università.
Per quanto riguarda il numero delle domande presentate su ognuna delle cinque classi per questo A.A. 2021-22 (Tab. 17) rispetto ai 3.067 posti a bando ci sono 12.801 domande, che sono inferiori alle 13.793 dello scorso anno, pari al -7,2%.
Il Corso più richiesto resta quello della I classe Infermieristica e Ostetrica con 9.680 domande su 1.536 posti, con D/P di 6,3; segue la Riabilitazione 1.800 domande su 664 posti e D/P di 2,7; la Prevenzione 505 domande su 250 posti con D/P di 2,0; Tecnico Assistenziale 175 domande su 106 posti con D/P di 1,7 e infine Tecnico Diagnostica 641 domande su 512 posti per un D/P di 1,3.
Prospettive per l’ A.A. 2022-23
La Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie auspica che il tavolo per la definizione dei fabbisogni del prossimo anno si attivi per tempo e che anche le Università possano rivedere i criteri della determinazione dei posti da mettere a bando, rimodulando e riequilibrando alcune carenze rispetto ad alcuni esuberi di offerta formativa.
L’obiettivo resta quello dii ricercare un equilibrio tra bisogni sanitari e sociali emergenti, occupazione, mercato del lavoro e preparazione culturale di qualità di tutte le 22 Professioni Sanitarie.
Angelo Mastrillo
Segretario aggiunto della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea Professioni Sanitarie
e Docente delL'Università di Bologna in Organizzazione delle professioni sanitarie