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Sabato 24 GIUGNO 2017
I 10 punti di azione proposti da Filippo Anelli da avviare subito: dall'etica al jobs act

Il documento predisposto dal presidente dell'Orfdine di Bari in vista del prosimo rinnovo dei vertici della Fnomceo contiene 10 punti di rilancio della Federazione che secondo Anelli possono essere già oggetto di attenzione in quest'ultimo anno di legislatura ordinistica. Eccoli:
1. Avviare una riflessione sui temi etici più pregnanti che orientano la nostra professione non solo con riferimento alla tutela della salute del singolo individuo, ma a quella dell’intera collettività. Il medico si conferma quale autentico garante del diritto alla salute assumendo su di sé una funzione e responsabilità sociale e pubblica rilevante.
Quattro le parole chiave: Dignità, Passione, Progresso e Mercato; per sintetizzare i temi su cui sviluppare il programma di questo percorso culturale.
 
2. La legge Bianco-Gelli. La FNOMCeO deve impegnarsi a sollecitare la definizione di una decretazione per l'applicazione omogenea nelle Regioni delle norme di sicurezza delle attività sanitarie e per l'attivazione degli strumenti di gestione del rischio clinico; ciò perché il concreto interesse dei medici è la prevenzione del danno, dal momento che le problematiche connesse al risarcimento sono di prevalente competenza del diritto. Inoltre la FNOMCeO deve operare per la predisposizione del decreto inerente le Società Scientifiche al fine dell’applicazione dell’articolo 5 della predetta legge. La finalità è che la Federazione costituisca insieme al Ministero una commissione per la costituzione e la tenuta dell’elenco delle società scientifiche di fatto abilitate a predisporre linee guida (articolo 5 della legge) e per la definizione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità degli standard per la pubblicazione delle linee guida.
 
3. DL Lorenzin.
a. Assumere una chiara ed inequivocabile presa di posizione per bocciare il disegno di legge, che non risponde più alle finalità di riforma che si era proposto.
b. Ribadire la necessità di definire insieme, in maniera condivisa, il nuovo ruolo degli Ordini Professionali ed in particolare di quello dei Medici e degli Odontoiatri in modo da rendere concreta ed efficace la loro attività di Enti ausiliari e sussidiari dello Stato.
c. La FNOMCeO e gli Ordini devono impegnarsi per l’introduzione, anche in una qualsivoglia legge, di un emendamento che, chiarisca la natura degli Ordini quali Enti pubblici non economici, sussidiari dello Stato, dotati di autonomia patrimoniale, regolamentare e disciplinare, finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti senza oneri per la finanza pubblica, che garantiscono la loro gestione (per quanto attiene alle incombenze prescritte dalla legge per gli Enti pubblici) mediante regolamenti autonomi, predisposti dalla Federazione e approvati dal Ministero vigilante, idonei alla loro peculiarità costitutiva. La stessa norma potrebbe prevedere l’istituzione obbligatoria di Federazioni Regionali, anche per i fini di cui sopra, mediante regolamento predisposto dalla Federazione approvato dal Ministero vigilante.
 
4. Predisporre con urgenza linee guida per la applicazione delle norme amministrative vigenti, ricorrere avverso quelle palesemente inapplicabili e suggerire eventuali forme associative tra Ordini per i predetti fini. Il Segretario potrebbe presentare un programma di lavori per supportare gli Ordini.
 
5. Predisporre, d’intesa con la commissione ECM, corsi di formazione alla comunicazione efficace sul tema dei vaccini (per medici, infermieri, farmacisti e ostetriche).
 
6. Sostegno al SSN: la FNOMCeO deve approfondire le tematiche relative alla sostenibilità del SSN e chiedere con determinazione di finanziare in maniera adeguata il SSN, nella consapevolezza che i sistemi universalistici e solidali sono tra quelli che garantiscono maggiore equità e maggiore tutela della salute dei singoli e delle comunità. Tra i problemi principali correlati: il blocco del turnover in molte regioni italiane, specie quelle sottoposte a piano di rientro; divario nord–sud così come emerge dagli indicatori di salute, vedi l’inversione della curva di longevità al sud; il tema della distribuzione delle risorse: una sanità il più possibile omogenea in ogni parte d’Italia; il costo elevato dei farmaci innovativi per la cure delle neoplasie e di alcune malattie (HCV).
 
7. Formazione. Occorre ripensare l’intera formazione: dagli anni del corso di laurea, al numero di borse di specializzazione, al corso di medicina generale, sino alla formazione continua. Al momento appaiono urgenti alcuni interventi:
a. sulla formazione specifica in medicina generale. Tra il 2021 ed il 2023 si rischia il default della medicina generale per mancanza di medici. A questa vera e propria emergenza alcuni Deputati rispondono in Parlamento con iniziative tese ad affidare all’università il percorso formativo della Medicina Generale senza offrire alcuna soluzione concreta al problema sociale della mancanza di medici, incrementando ulteriormente le contraddizioni del sistema soprattutto per gli aspetti di carattere economico. Va ribadita con forza la necessità di aumentare subito il numero delle borse, fino a raddoppiarne il numero, e di non dispendere il patrimonio culturale e professionale acquisito in questi anni da parte della medicina generale.
b. sull’utilizzo degli ospedali come strutture di insegnamento, avviando un tavolo di confronto con il Ministero e l’Università su tale tema.
 
8. Sicurezza degli operatori. Serve un osservatorio comune tra Ministero della Salute e FNOMCeO al fine di monitorare il fenomeno, predisponendo relazioni periodiche all’esito delle quali assumere ogni iniziativa per migliorare la sicurezza degli operatori.
 
9. Governo clinico. Sono sempre più frequenti le segnalazioni di conflitti tra medici e disagio per i pazienti in merito alla prescrizione di farmaci innovativi. L’AIFA con sempre maggiore frequenza limita la prescrizione dei farmaci innovativi, che hanno costi elevati, a gruppi di specialisti e/o centri di riferimento definiti dalla regione. Così facendo si scarica sulla professione il controllo della spesa attraverso una vera e propria limitazione dell’esercizio professionale (alcuni medici possono prescrivere altri no, addirittura alcuni specialisti della stessa branca si e altri no) non prevista da alcuna norma. Questo è un tema squisitamente professionale in quanto si cerca di limitare la potestà di curare conferita dalla legge (laurea, abilitazione ed iscrizione all’Albo) con atti di mero esercizio amministrativo. E’ necessario pertanto elaborare una strategia e avviare i contatti con l’Aifa ed il Ministero della Salute su questo tema.
 
10. Jobs Act autonomi. Avviare una interlocuzione con il Ministero del Lavoro per la delega concessa al Governo, con Legge 81 del 22 Maggio 2017 entrata in vigore il 14 Giugno 2017, circa le categorie di atti pubblici che potranno essere compiuti dai professionisti, con la condizione che siano rispettati i principi di terzietà, tutela dei dati personali e che non sussistano situazioni di conflitto di interessi.
Questi i punti qualificanti per la professione, che devono essere portati avanti collegialmente, dalla FNOMCEO e dagli Ordini, mediante una azione costante che non veda incertezze o rallentamenti neanche nei prossimi mesi quando tutti saremo impegnati nel rinnovo dei Consigli degli Ordini e del Comitato Centrale della Federazione.
 

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