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Lunedì 16 MAGGIO 2011
Dalla Fadoi 10 regole per un reparto a “Cinque stelle”
Sul fatto che un ospedale debba essere sicuro e tecnologicamente avanzato non vi sono dubbi. Ma, se sicurezza e innovazione costituiscono un’evidente priorità negli interventi di ammodernamento e riqualificazione della rete ospedaliera del Ssn, vi sono altri fattori che giocano un ruolo essenziale per poter conquistare il podio della qualità. Uno tra tutti, l’accoglienza e il trattamento riservato al paziente ricoverato. Un fattore sul quale persistono tuttora carenze e difficoltà organizzative che minano, in modo spesso determinante, la fiducia e la soddisfazione dei pazienti. Anche quando sono stati curati e assistiti adeguatamente dal punto di vista clinico.
Per questo la Fadoi, in occasione del suo XVI Congresso Nazionale in corso a Firenze dal 15 al 18 maggio, ha stilato un decalogo dove sono riassunte dieci regole da seguire per trasformare un reparto ospedaliero in un’organizzazione capace non solo di curare, ma soprattutto di “prendersi cura” dei propri pazienti.
Un reparto a “cinque stelle” che garantisca al paziente qualità e sicurezza in tutte le fasi del percorso assistenziale, dall’accoglienza in ospedale fino alle dimissioni dalla struttura.
Il decalogo, ispirato alla “Carta della qualità in medicina interna” stilata dalla Fadoi in collaborazione con Cittadinanzattiva e l'Associazione degli Infermieri Internisti Ospedalieri, è in linea con la Carta europea dei diritti del malato riconosciuta dal Comitato Economico e Sociale con parere sui diritti dei pazienti di Bruxelles, la quale si propone di uniformare i livelli di qualità nel rapporto tra Servizi.
Non si tratta solo di un “suggerimento” per i medici internisti, ma di un impegno concreto e preciso nei confronti dei cittadini per un servizio sempre migliore, nel rispetto del diritto all’informazione, alla sicurezza, all’appropriatezza, all’innovazione.
“Queste regole nascono da un’attenzione verso il cittadino e verso chi lo rappresenta – sottolinea Carlo Nozzoli, presidente della Fadoi – soprattutto per noi è prioritario ottimizzare il rapporto medico paziente”.
“Il nostro obiettivo – spiega Franco Berti, Responsabile della Qualità Fadoi e direttore dell’Uoc Medicina 3 dell’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma – è quello di stringere un nuovo rapporto tra professionisti e cittadini. Un rapporto diretto e non mediato dagli apparati burocratici dell’ospedale: è, infatti, il reparto, direttamente, che stabilisce una relazione con il paziente. Una specializzazione come quella di Medicina interna, che si prefigge il compito di curare il paziente nella sua globalità, non può non aderire a dei principi che esaltano i diritti del cittadino, la sua sicurezza e soprattutto l’umanizzazione delle cure mediche. Ecco perché quelle che abbiamo stilato non sono promesse generiche di qualità, ma impegni precisi e circostanziati che i medici di medicina interna nel propri reparto intendono rispettare. E che le nostre non siano semplici dichiarazioni di intenti, ma fatti concreti – ha aggiunto Berti – è avvalorato da quanto stabilito in occasione della presentazione della Carta della qualità: il rispetto delle promesse fatte al cittadino sarà valutato da un commissione ad hoc composta da Fadoi, Cittadinanza Attiva e Animo”.
Dieci regole per un ricovero a misura di paziente
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