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Venerdì 13 MAGGIO 2016
Syrio: “Soddisfazione per i risultati del progetto Sant’Anna. Confermato quanto indicato dalla letteratura su benefici dell’assistenza ostetrica"
In una nota “Syrio, Società italiana di Scienze Ostetrico-Ginecologico-Neonatali apprende con piacere la notizia pubblicata su QS in merito al bilancio positivo del primo anno del progetto del Centro nascita, Sant’Anna, gestito esclusivamente dalle ostetriche in cui si registra che su 100 nati, nei 12 mesi di attivazione, il 94% è venuto alla luce con parto spontaneo, il 3% con parti operativi ed il 2% con T.C. Solo al 1% delle partorienti è stata praticata l’episiotomia. Questo modello, tra l’altro, è stato altamente gradito anche dalle coppie/famiglie”.
L’obiettivo del Centro, ricorda Syrio, “era di proporre un modello di care in cui si associasse la sicurezza della nascita con un ambiente accogliente, avvolgente e famigliare, adatto per promuovere e garantire la fisiologia e la naturalità del travaglio parto -nascita, il confort della partoriente e della coppia, nonché le buone pratiche, come ad esempio il prolungato contatto pelle a pelle in sala parto, l’allattamento precoce al seno, ecc”. E i risultati resi noti “non fanno altro che confermare quanto già indicato in letteratura. In merito all’assistenza ostetrica erogata nel travaglio e nel parto, OMS in precedenza e recentemente le Linee Guida NICE (2014), le Linee Guida ISS su gravidanza fisiologica (2011) ed altre evidenze scientifiche e Revisioni Sistematiche Cochrane, hanno attestato quali siano i punti fondamentali sui quali incanalare energie e risorse per garantire sia la sicurezza dei servizi e sia la diminuzione di interventi inappropriati e/o dannosi per la donna ed il feto/neonato. Ad esempio le Linee Guida ISS affermano che: ‘alla donna durante la gravidanza, il parto e il puerperio deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell'Ostetrica/o’” (ISS. SNLG 2011).
La Presidente di Syrio, Miriam Guana, evidenzia che “i modelli di cura centrati sulla partnership ostetrica-donna (midwife-led così definiti nei paesi anglosassoni) sono raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto ritenuti fondamentali per la tutela della salute riproduttiva, materna e neonatale e particolarmente favorevoli sotto il profilo costo-efficacia e costo-beneficio (The Lancet, Midwifery Series 2014). Essi si basano sui seguenti obiettivi di salute: promuovere il normale decorso della gravidanza, parto e puerperio, garantire un’assistenza one-to-one e la continuità delle cure da parte dell’Ostetrica, quale professionista esperta della fisiologia riproduttiva e dell’assistenza alla diade madre/neonato”.
“Nel ‘Accordo, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le province, i comuni e le comunità montane sul documento concernente ‘Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo’. (Rep. atti n. 137/CU) (11A00319), approvato nel 2010 – evidenzia Guana -, è incluso tra le 10 linee di azione .. ‘la promozione del ruolo dei vari professionisti nel percorso nascita, sia del ginecologo che dell’ostetrica’".
Ma per la presidente di Syrio, “purtroppo poco si è fatto in Italia se si considera che si possono contare sulle dita di una mano i centri nascita del SSN gestiti solo esclusivamente dalle ostetriche, nonostante si continui a ribadire quali siano gli esiti favorevoli per madre e bambino e per la collettività”.
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