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“Condivido assolutamente le premesse, secondo cui l’aspetto professionale deve essere preminente rispetto alle logiche economiche – ha dichiarato Troise all’Adnkronos Salute –, ma le conclusioni mi lasciano perplesso. Un evento avverso può capitare in ogni momento, a casa come in ospedale”. È invece fondamentale che “il paziente sia stabile e asintomatico quando viene dimesso”. Soprattutto per Troise la paura di possibili conseguenze giudiziarie non deve guidare la decisione del medico. Così come non devono farlo le logiche economiche. Altrimenti, ha concluso:“Chi si prenderebbe, per assurdo, la responsabilità di dimettere mai un paziente?”.
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Giovedì 03 MARZO 2011
Troise (Anaao Assomed): “La paura non può condizionare le scelte del medico”
“Le premesse della sentenza della Suprema Corte sono condivisibili, ma le conclusioni mi lasciano perplesso. Anche perché la paura di possibili conseguenze giudiziarie non deve guidare la decisione del medico”. È questo il commento di Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed alla la sentenza 8254 della quarta sezione penale della Cassazione secondo la quale i camici bianchi possono rispondere di omicidio colposo se dimettono “sbrigativamente” dall’ospedale pazienti a rischio, che poi muoiono.
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