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Mercoledì 16 MARZO 2016
M5s: "Su Gentile ipocrita difesa da Boschi"

“La difesa d’ufficio del ministro Boschi rispetto alla nomina di Andrea Gentile, figlio del sottosegretario Tonino, nel Cda dell’Istituto Tumori di Milano da parte del ministro Lorenzin è tanto ipocrita quanto risibile: la rispediamo al mittente. Boschi giustifica la questa scelta affermando che al tempo di questa nomina Tonino Gentile non era ancora sottosegretario. Il problema non è, evidentemente , la carica di governo ricoperta dal senatore di Ncd ma il fatto che questi sia un parlamentare appartenente allo stesso gruppo del ministro Lorenzin. Facciamo presente a Boschi e al ministro della salute che si chiama opportunità politica: concetto che, è evidente, non rientra loro vocabolario”. Lo affermano, commentando l’intervento in Aula del ministro Boschi a Montecitorio sul caso Gentile, i parlamentari calabresi M5S Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni e i membri della commissione Affari Sociali alla Camera e della commissione Sanità al Senato.

“Quando Boschi afferma che la nomina è stata fatta nel rispetto delle norme vigenti ribadiamo che la questione non è legata a leggi, leggine o codicilli, ma all’opportunità politica. Tra l’altro, è davvero triste che, al fine di giustificare la scelta compiuta, il ministro per i rapporti col Parlamento abbia dichiarato che per sedere nel Cda dell’Istituto tumori non è necessaria la laurea in medicina o un titolo di studio in materie sanitarie. La verità è che l’unico modo per non gettare un’ombra indelebile di nepotismo e clientelismo su questa nomina sarebbe stato necessario che Andrea Gentile presentasse di un curriculum inattaccabile e che la sua designazione avvenisse attraverso un processo trasparente. Tutto questo non è avvenuto”.

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