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Mercoledì 04 NOVEMBRE 2015
Gizzi (Assofarm): “Pronti al confronto con i sindacati per affrontare le sfide della farmacia. Ma non sarà una passeggiata”
Vuole riaprire le trattative con i sindacati Assofarm. Ma, “pur in un clima di collaborazione”, secondo il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, non sarà una passeggiata. “Già il vecchio contratto fu il risultato di uno sforzo notevole, sia da parte dei sindacati che da parte datoriale”, oggi “ci troviamo a fare i conti con un contesto molto difficile e ancora incerto. Ma è necessario, però, iniziare a ragionare, confrontarci sulle sfide e sulle problematiche che stanno attraversando la farmacia, e vogliamo farlo con il contributo dei sindacati”.
Presidente Gizzi, Assofarm ha recentemente annunciato la disdetta del Contratto dei dipendenti. Per quale motivo?
Si è trattato di un atto formale, infatti abbiamo comunicato che continueremo a darvi applicazione anche dopo il 31 dicembre 2015. La disdetta ha lo scopo di riaprire il confronto per affrontare insieme, parte datoriale e sindacati, le criticità riguardanti il contratto ma anche il servizio delle farmacie nella sua complessità.
Quindi si riapriranno le trattative?
Organizzeremo un primo incontro con i sindacati per mettere sul tavolo problematiche e proposte. Non c’è un calendario definito dei lavori. È necessario, però, iniziare a ragionare, confrontarci sulle sfide e sulle problematiche che stanno attraversando la farmacia, e vogliamo farlo con il contributo dei sindacati.
Quindi potrebbe esserci presto un nuovo contratto per i dipendenti?
Purtroppo la firma di un contratto in tempi brevi non è prevedibile, anche perché le questioni in ballo sono numerose e toccano i contratti fin dalla radice. La nostra proposta, infatti, è di adottare un contratto unico per i dipendenti di farmacia così come già avviene ormai da anni per tutti gli altri settori locali. Del resto, al di là di alcune peculiarità, la professionalità e il lavoro svolto da un dipendente di farmacia pubblica non sono diverse dalla professionalità e dal lavoro svolto da un dipendente di farmacia privata.
Il confronto si prospetta difficile?
Già il vecchio contratto fu il risultato di uno sforzo notevole, sia da parte dei sindacati che da parte datoriale, per cercare di ridurre la forbice tra il nostro contratto e quello delle farmacie private. L’obiettivo di Assofarm, già allora, era quello di arrivare a un contratto unico di settore, ma all’epoca Federfarma non ritenne i tempi maturi per un passaggio del genere. Ora proveremo a rilanciare la nostra proposta. Le trattative con i sindacati, in ogni caso, non si preannunciano semplici, perché pur in un clima di grande collaborazione, ci troviamo a fare i conti con un contesto molto difficile e ancora incerto: da una parte ci sono i decreti attuativi della legge Madia che coinvolgono anche i servizi pubblici locali come le farmacie comunali, dall’altro ci sono le nuove norme sulla concorrenza e l’arrivo di capitale nelle farmacie. Assofarm, inoltre, sta per entrare nella fase di rinnovo degli incarichi interni alla federazione. Insomma, lo scenario è così mutevole da richiedere profonde riflessioni, eventualmente anche con un coinvolgimento maggiore della parte sindacale. Ma fare previsioni è impossibile.
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