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Martedì 22 SETTEMBRE 2015
Anaao Assomed contro Zingaretti: “Pronti allo sciopero generale”
L’Anaao Assomed del Lazio non ha cambiato parere. Decreto o legge non fa differenza. E attacca frontalmente la nuova proposta di legge per l'accorpamento delle Asl romane: “Si deve immaginare che ci sia da parte della Giunta la volontà di accorpare, tramite le fusioni Asl, ‘più stabilimenti (ospedalieri) in un unico presidio’, privando qualche milione di cittadini dei pochi e depauperati ospedali esistenti”.
Per il sindacato dei dirigenti ospedalieri, inoltre, la delibera arriva “al punto di dire che il modello per ‘intensità di cure’ richieda di chiudere ospedali per fare …il nulla ! Si deve inoltre considerare che, nell’ufficio del Commissario ad Acta , si immagini che per rendere ‘coordinate ed integrate’ le attività rese dagli ‘stabilimenti’ (a questo punto si teme che si confonda la funzione ospedaliera con l’industria manifatturiera !), si debbano chiudere un numero illimitato di reparti e strutture utilizzate dai cittadini di Roma e del Lazio, per evitare quelle che vengono impropriamente definite sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni”.
Il segretario regionale dell’Anaao Assomed, Guido Coen Tirelli, ritiene quindi che siamo di fornte a un “disegno di un vero e proprio ridimensionamento del S.S.R. del Lazio, che non è possibile non leggere con chiarezza nelle incredibili espressioni dell’atto deliberativo della Giunta”.
Una situazione che, seocndo il sindacato, “impone alle forze sociali uno sforzo congiunto per fermare il disegno non condiviso che qualcuno si ostina a portare avanti, per motivi reali del tutto diversi (aprire al grande lo scenario della supremazia del privato in sanità)”.
Di conseguenza L’Anaao Assomed Lazio chiede agli altri sindacati confederali e di categoria, alle forze sociali e di tutela dei malati e degli utenti, alle forze politiche del Consiglio Regionale di “respingere l’assurdo progetto di vera e propria demolizione del Sistema Sanitario Regionale, contenuto nel provvedimento proposto al voto del Consiglio, e proclama lo stato di agitazione della categoria in prospettiva di un primo sciopero generale da indire nel mese di ottobre 2015”.
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