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Lunedì 07 SETTEMBRE 2015
Cosa prevedono le norme italiane ed europee

In Italia non c’è una legislazione prescrittiva specifica. Il quadro normativo italiano, relativo al settore dei tatuaggi e trucco permanente, è limitato alle Linee guida del Ministero della Salute per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza (Circolare del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156 e Circolare del 16 luglio 1998 n. 2.8/633).
 
Le Circolari ministeriali nell'insieme prendono in considerazione i rischi di trasmissione di infezioni causate da patogeni a trasmissione ematica oltre che di infezioni cutanee ed effetti tossici dovuti alle sostanze utilizzate per la pigmentazione del derma. Le misure, riportate, da applicare  per il controllo del rischio sono: norme igieniche generali; misure di barriera e precauzioni universali; nonché misure di controllo ambientali.
 
Registriamo anche una grande disomogeneità dell’approccio normativo regionale. Una parte delle regioni ha recepito le linee guida del Ministero della Salute, emanando leggi o altri atti normativi, mentre alcune regioni non hanno emanato alcun provvedimento e ciò può costituire un problema, in quanto non garantisce pari opportunità di tutela dei cittadini. C’è quindi la necessità di armonizzare i requisiti e la formazione degli operatori.
 
In ambito comunitario è stata emanata la Risoluzione ResAP (2008)1 del 20 febbraio 2008, che indica requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente. La risoluzione disciplina diversi aspetti:
-       etichettatura e composizione dei prodotti per tatuaggio e trucco permanente;
-       rischi delle sostanze impiegate nella composizione degli inchiostri;
-       condizioni igieniche necessarie per la pratica del tatuaggio e del trucco permanente;
-       obbligo di divulgazione dei rischi sulla salute che i tatuaggi e il trucco permanente possono comportare.
 
La risoluzione contiene anche una lista di sostanze vietate negli inchiostri e un elenco di restrizioni per altri componenti.
La tutela del consumatore sui prodotti utilizzati è assicurata dalla corretta applicazione del Codice del consumo (DL.vo 6 settembre 2005, n. 206.) che rende cogente la ResAP(2008)1 e consente la sorveglianza su tutto il territorio nazionale. 
 
Fonte: Iss

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