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Giovedì 06 AGOSTO 2015
Bocciate anche misure su Appropriatezza prescrittiva. “Introducono concetti pericolosi. La vera inappropriatezza sono le liste d’attesa”

"Colpisce come all'interno delle misure annunciate dal Ministero della salute sull'inappropriatezza non venga affrontato ancora una volta il nodo delle liste di attesa interminabili, anche di oltre 1 anno. Questa agli occhi dei cittadini è la peggiore forma di inappropriatezza vissuta ogni giorno sulla propria pelle, insieme alla necessità di ricorre al privato o all' intramoenia per aggirare le stesse liste di attesa, così come vedersi rifiutare una prescrizione dal medico per far quadrare i conti". Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva sulle nuove misure sull’appropriatezza prescrittiva.

"Mentre il Ministero della salute incontra i sindacati medici per illustrare i contenuti della bozza di decreto sulle prestazioni inappropriate, si dimentica di confrontarsi con le Associazioni dei cittadini e di pazienti che non hanno ancora ricevuto alcuna convocazione. Su questo chiediamo al Ministro Lorenzin un impegno specifico anche a garanzia della correttezza e massima trasparenza di tutta l'operazione".
 
"Al momento, il Decreto ministeriale sulle prestazioni inappropriate che sarà adottato nei prossimi mesi, e che limita le condizioni di erogabilità rispetto a 180 prestazioni sanitarie, rappresenta la vera revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza”, ha aggiunto Aceti. “In realtà parliamo solo dell’inappropriatezza delle prestazioni che si fanno troppo; perché non fare la stessa cosa, con la stessa attenzione, per quelle che non si fanno abbastanza e che poi fanno peggiorare le condizioni di salute delle persone?”
 
“Un principio che si vorrebbe far passare, stando alle anticipazioni, è che dopo che i cittadini si sono abituati a pagare l’odioso superticket, che in molti casi ha reso più conveniente rivolgersi al privato per esami di laboratorio piuttosto che il canale pubblico, con la scusa del costo basso,  questi stessi esami saranno passati dal SSN ogni 5 anni”, ha concluso Aceti. “Un concetto molto pericoloso, che se affermato temiamo che prima o poi riguarderà anche altre prestazioni, restringendo di fatto il perimetro dei LEA. Piuttosto ci chiediamo quando verrà approvato l’aggiornamento dei LEA previsto nel Patto per la Salute 2014-2016, e che riguarda le malattie rare e croniche, oltre che il Nomenclatore tariffario delle protesi, solo per fare degli esempi tra i tanti possibili”

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