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Venerdì 17 APRILE 2015
FNOMCEO: “NO A LOGICHE INTIMIDATORIE CONTRO I MEDICI”. IL DOCUMENTO DEL COMITATO CENTRALE
Dopo la Fimmg scende in campo anche la Fnomceo con un documento del Comitato centrale che stoppa decisamente la proposta delle Regioni di prevedere conseguenze patrimoniali per i medici che dovessero prescrivere prestazioni ritenute inappropriate.
“Esprimiamo una forte preoccupazione e contrarietà - afferma il presidente Roberta Chersevani - sui contenuti della Bozza d’intesa Stato-Regioni, e sulle proposte di emendamento fatte dalle Regioni stesse, per razionalizzare la spesa sanitaria”.
“Non si può infatti pensare di conseguire l’appropriatezza – prosegue - imponendo per decreto modalità e percorsi che non coinvolgano - e da subito – i Medici: l’obiettivo di ogni intervento deve invece sempre garantire qualità e sicurezza delle cure e salute del cittadino. Tutto questo non si può certo realizzare attraverso una logica intimidatoria dei professionisti, e in un’ottica esclusivamente di risparmio economico. La nostra, in ogni caso, non è una chiusura, ma un’apertura a percorsi condivisi”.
Per manifestare tutta la loro contrarietà la Fnomceo ha approvato un documento dove si sottolinea che qualsiasi intervento deve prevedere la condivione e la partecipazione della professione e che in ogni caso, “non è equa l’ipotesi di attribuire una responsabilità patrimoniale individuale a un singolo soggetto, in un processo che prevede la collaborazione di diverse competenze e investe l’organizzazione e la responsabilità del servizio sanitario nel suo insieme. Possibili incentivi e disincentivi devono essere a carico delle aziende sanitarie e al loro interno deve essere attuata la meritocrazia nei confronti del singolo professionista dipendente o convenzionato”.
Nel documento si segnala, inoltre, “l’assoluta necessità che nella predisposizione delle relative linee guida si tenga conto non solo dei contenuti della letteratura e delle espressioni del mondo scientifico e accademico, ma anche delle esigenze concrete della pratica professionale, rispetto alla conoscenza delle quali offre la propria immediata collaborazione”.
La Fnomceo “Ribadisce che l’obbiettivo di ogni intervento di appropriatezza è la garanzia di un efficace ed equo intervento a favore della salute del cittadino, che non si può realizzare attraverso una logica esclusivamente finanziaria, intimidendo i professionisti”.
Ma le porte al dialogo non vengono chiuse definitivamente, anzi la Fnomceo sottolinea che, “mantenendo la propria ferma posizione a tutela del cittadino e della qualità di una professione fondata sul rapporto di fiducia”, “resta disponibile a una collaborazione istituzionale per la revisione dell’impostazione che appare oggi esclusivamente punitiva e non privilegia la qualità che deve essere l’obbiettivo di ogni percorso di appropriatezza”.
E la vicenda uscirà dal confronto istituzionale per toccare direttamente i cittadini con una campagna informativa che la stessa Fnomceo si impegna “ad attivare in tempi brevi” per informarli su “un provvedimento che li penalizza e mette a rischio la qualità delle cure e l’alleanza terapeutica”.
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