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Venerdì 26 NOVEMBRE 2010
Marino: “Contro il dolore solo parole di carta”
A sei mesi dall’entrata in vigore, “della legge sulle cure palliative resta solo lo spirito. Il resto, quel poco che era stato previsto, è rimasto sulla carta. E i dati odierni dell'indagine della Società italiana di medicina generale sono lì a confermarlo”. Così il Senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, commenta il rapporto della Simg, che rivela la scarsissima diffusione delle cure palliative domiciliari e gli alti costi per le famiglie coinvolte in una malattia terminale.
"La copertura finanziaria - afferma Marino - era risibile per la rete delle cure palliative sul territorio: il finanziamento per i prossimi anni è zero ed è di un milione di euro per il 2011, somma con la quale si possono curare solo 350 pazienti, ovvero lo 0,05% dei malati terminali in Italia. Consideriamo che in un Paese come la Germania le cure palliative domiciliari ricevono 240 milioni di euro annui, 240 volte quelli stanziati in Italia".
Secondo il presidente della commissione di inchiesta sul Ssn, “il ministro della Salute Ferruccio Fazio si è fermato alla promessa di un tavolo tecnico per definire i percorsi formativi sulla terapia del dolore. Mi sembra davvero poca cosa, rispetto alle attese che la legge sulle cure palliative ha prodotto in milioni di malati cronici e terminali. Inoltre il documento sulle linee guida è bloccato al Ministero delle Finanze, i requisiti minimi e le modalità organizzative per l'accreditamento degli hospices sono fermi alla fase di elaborazione della proposta e ancora non si è deciso come assegnare i pochi denari disponibili per i progetti formativi".
"A sei mesi dall'entrata in vigore della legge 38 - conclude Marino - non soffrire non è ancora un diritto per milioni di pazienti cronici. 250mila sono ogni anno i nuovi malati terminali. Persone senza voce, ma non per questo sole o meno degne di ascolto e rispetto. Purtroppo da questo governo arrivano solo parole di carta".
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