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Sabato 12 LUGLIO 2014
Il commento. Raccomandazione sbagliata. Un regalo a Big Pharma
Considero sbagliata, controproducente e un regalo a Big Pharma la raccomandazione rivolta dall’OMS agli omosessuali sani di utilizzare gli antiretrovirali come forma di prevenzione.
Infatti, gli antiretrovirali non sono in grado di garantire un sicurezza totale nell’evitare la trasmissione del virus HIV, ma possono solo abbassare il rischio di contagio e oltretutto hanno effetti collaterali talvolta anche significativi.
Inoltre l’uso di tali farmaci da parte di persone sane inevitabilmente spingerebbe costoro ad abbassare la soglia di attenzione e ad abbandonare l’uso del profilattico che resta, se utilizzato in modo corretto, l’unica vera barriera al contagio. Affermare che per evitare il contagio è “sufficiente” utilizzare i farmaci deresponsabilizza inoltre le pubbliche amministrazioni e i governi che dovrebbero invece non abbassare mai la guardia e investire nelle campagne di prevenzione.
D’altra parte è evidente che nessuna amministrazione pubblica può nemmeno pensare di fornire gratuitamente gli antiretrovirali a persone sane (è già estremamente costoso per lo Stato garantire le indispensabili cure alle persone sieropositive), dovrebbe essere i singoli pagare di tasca propria i farmaci i cui costi estremamente alti costituiscono una barriera invalicabile per la maggioranza della popolazione.
La raccomandazione dell’OMS appare più come un cedimento verso le pressioni delle grandi aziende farmaceutiche che dal 2010 chiedono un tale pronunciamento con l’obiettivo di aumentare enormemente i loro guadagni attraverso l’aumento dei loro “clienti”. Non c’è dubbio che in questo momento gli amministratori di Big Pharma stanno brindando ai loro futuri guadagni milionari e ringraziando l’OMS.
Infine consigliare l’assunzione a persone sane di farmaci “pesanti” come gli antiretrovirali è un’assurdità, un controsenso, è come dichiarare il fallimento di secoli di storia della medicina preventiva e dell’igiene pubblica; pensiamo cosa significherebbe applicare questa logica nei confronti di qualunque altra malattia.
Vittorio Agnoletto
medico, già fondatore e presidente della LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), coautore del libro “Aids, lo scandalo del vaccino italiano”
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