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Venerdì 06 DICEMBRE 2013
Gli emendamenti approvati dalla Commissione Affari Sociali
Pochi gli emendamenti presentati e ancor meno quelli approvati in fase di esame del ddl Stabilità da parte della Commissione Affari Sociali.
In particolare sono stati presentati una ventina di emendamenti e un ordine del giorno al disegno di legge di stabilità), mentre non sono stati presentati emendamenti al disegno di legge di bilancio.
Anche perché il presidente della Commissione Pierpaolo Vargiu, “viste le specifiche regole che disciplinano l'emendabilità dei documenti di bilancio”, ha fatto presente ai deputati che “vi sono diversi emendamenti che potrebbero presentare profili problematici in ordine ai vigenti criteri di ammissibilità in quanto sembrano recare norme di carattere ordinamentale o non risultano corredati di una clausola di compensazione ovvero incidono su materie estranee a quelle trattate dal disegno di legge in oggetto”.
Dunque Vargiu “anche per evitare di dover dichiarare in questa sede un'eventuale inammissibilità di tali emendamenti, propone ai presentatori di non insistere per la loro votazione e di valutarne, quindi, il ritiro ai fini della loro ripresentazione direttamente alla V Commissione (Bilancio) per una valutazione più compiuta sotto il profilo dei criteri di ammissibilità”.
Ma, come ci ha sottolineato Anna Miotto (Pd), che sarà relatrice degli emendamenti della Commissione Affari Sociali in Commissione Bilancio, altre proposte emendative potrebbero arrivare ed in particolare è molto probabile che sarà ripresentata quella proposta di modica già bocciata al Senato riguardante le gare sui farmaci generici. L’emendamento proponeva, in particolare, che ciascuna Regione, a partire dal 2014, dovesse assicurare un risparmio annuo pari almeno a 300 mln di euro rispetto alla spesa farmaceutica convenzionata relativa all'anno 2012, da ottenere acquistando direttamente dalle aziende farmaceutiche, tramite gare, medicinali equivalenti di fascia A da erogare agli assistiti del Servizio sanitario nazionale tramite le farmacie pubbliche o private, previ accordi con le relative associazioni sindacali. Queste risorse risparmiate sarebbero poi state utilizzate a sostegno della non autosufficienza.
La proposta non aveva mancato di suscitare le proteste di medici di famiglia, farmacisti, associazioni di anziani e produttori di farmaci generici. “La nostra intenzione è quella di riproporre l’emendamento già respinto al Senato - ha spiegato Miotto - anche in un’ottica di spending review”.
Ecco in sintesi i 4 dei 22 emendamenti presentati che hanno ricevuto l’approvazione della Affari Sociali:
Emergenze umanitarie
Alla fine si tratta dunque di poche modifiche e gli emendamenti approvati sono tre. Il primo fa riferimento al decreto del luglio 2012, n. 95 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini relativamente alla parte dell'emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del Nord Africa”, l’emendamento, prima firmataria Donata Lenzi Pd, approvato chiede un incremento di 15 milioni, passando dunque da 20 a 35 milioni, della dotazione del fondo per far fronte alle emergenze umanitarie.
Farmaci
L’altro emendamento approvato, prima firmataria Paola Binetti, Udc-ScpI, interviene sulla spending review e chiede la modifica dell’articolo 15 “Disposizioni urgenti per l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica”.
Agenas
Un altro emendamento, sempre della deputata Lenzi, Pd, prevede che tra i compiti dell’Agenas rientrino anche la definizione di standard dimensionali anche collegati al potenziale bacino di utenza per definire gli ambiti entro i quali va organizzato lo screening neonatale, prevedendo altresì la funzione di raccolta dati ai fini dell'osservazione epidemiologica.
Politiche Sociali
Infine un emendamento della deputata democratica, Chiara Scuvera, chiede di interviene sulla tabella C, Diritti sociali, politiche sociali e famiglia chiedendo un incremento al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di 15 mila euro per il Fondo nazionale infanzia e adolescenza.
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