quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 11 OTTOBRE 2013
Viceministro Guerra: “centrale la formazione degli operatori sanitari e sociali e delle forze dell’ordine”
"Il decreto sulla violenza alle donne approvato poco fa dal Parlamento non è importante soltanto perché mette a punto nuovi strumenti che permetteranno di prevenire situazioni più gravi, garantire maggiormente le donne offese, accelerare i processi. E' importante anche perché segna un decisivo cambiamento culturale" commenta il Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità, Maria Cecilia Guerra.
"Per la prima volta nel nostro ordinamento viene riconosciuto che la violenza ha luogo soprattutto nelle relazioni e fra le mura domestiche. E che questo tipo di violenza non va giustificata (gelosia, onore, movente passionale), ma al contrario va contrastata con forza. Si riconosce poi che la violenza alle donne ha radici profonde, culturali e sociali e che non bastano interventi normativi per mettere la parola fine - aggiunge -.
Occorre un'azione coordinata a tutti i livelli di competenza, che, come prevede il decreto, dovrà coinvolgere in primo luogo la scuola, la formazione degli operatori sanitari, delle forze dell'ordine e degli attori sociali che entrano in contatto con le donne che denunciano la violenza, in coordinamento con i Centri anti-violenza che tanto hanno fatto sino ad ora, anche in sostituzione di un intervento pubblico spesso carente.
A riconoscimento della funzione essenziale che i Centri anti-violenza svolgono a fianco delle donne, i fondi a loro destinati sono resi strutturali e permanenti grazie agli emendamenti introdotti alla Camera", conclude Guerra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA