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Mercoledì 02 OTTOBRE 2013
Intervento di valvuloplastica e/o sostituzione di valvola isolata: mortalità a 30 giorni (media esiti Italia 3,05%)
Rispetto allo scorso anno l’indicatore è stato modificato e fa riferimento agli esiti del biennio 2011-2012. La chirurgia sulla valvola cardiaca permette di riparare o sostituire valvole stenotiche oppure non continenti (insufficienti). L’esito a breve termine dell’intervento di valvuloplastica e o sostituzione di valvola isolata può rappresentare un buon indicatore della qualità dell’attività delle strutture di cardiochirurgia. La valutazione si riferisce all’intero processo assistenziale ospedaliero e post- ospedaliero (a 30 giorni dall’intervento ed è relativa alla procedura non associata ad interventi di Bypass aortocoronarico). È stato considerato il numero di ricoveri avvenuti nelle strutture italiane con esecuzione di valvuloplastica isolata o sostituzione di valvole cardiache isolata, in cui il paziente risulta deceduto entro trenta giorni dalla data dell’intervento. Si definisce isolato l’intervento di valvuloplastica o di sostituzione non associato ad interventi di by-pass, di endoarteriectomia, ad altri interventi cardiaci o sulla aorta. La valutazione dell’intervento isolato permette di evitare di considerare gli interventi associati caratterizzati da mortalità e da fattori di rischio notevolmente diversi. (VEDI TABELLA)
L'analisi. Le migliori performance le ha realizzate l’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco; su 232 interventi valutati non c’è stato nemmeno un decesso. Lo stesso per quanto riguarda l’ospedale Civile di Sassari che, però, ha effettuato meno interventi (73). Da segnalare anche l’ottimo esito (0,5%) raggiunto dal San Raffaele di Milano anche in considerazione dei 1.308 interventi valutati. Buone risultanze anche per Hesperia Hospital di Modena e della Casa di cura Città di Lecce. Da notare come tra i primi dieci esiti a livello nazionale vi siano ben sette strutture della Lombardia.
Dal lato invece degli esiti più sfavorevoli troviamo la Clinica San Michele (Campania) che a fronte di 93 interventi valutati ha visto una mortalità a 30 giorni del 23,2%. Abbondantemente sopra la media anche l’ospedale S.Anna e S.Sebastiano di Caserta che su 95 interventi valutati ha fatto registrare esiti sfavorevoli nel 14,2% dei casi. Performance sopra la media anche per la Casa di cura Pineta Grande (Caserta) che su 76 interventi valutati ha registrato esiti sfavorevoli per il 13,4%. Da evidenziare come tra le dieci perfomance più sfavorevoli vi siano ben sei strutture della Regione Campania.
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