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Martedì 24 SETTEMBRE 2013
Le differenze regionali

Per quanto concerne il consumo di farmaci in regime di assistenza convenzionata, il valore più alto, con 1.110 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti (DDD/1000 ab. die), si riscontra in Sicilia. Seguono il Lazio (1.097,3 DDD/1000 ab. die), la Sardegna (1.082,5 DDD/1000 ab. die) e la Puglia (1.081,9 DDD/1000 ab. die).
Al contrario, il valore di consumi più basso è registrato dalla Provincia Autonoma di Bolzano (743,1 DDD/1000 ab. die), seguita dalla Provincia Autonoma di Trento (864,9 DDD/1000 ab. die), dalla Liguria (881,9 DDD/1000 ab. die) e dalla Valle d’Aosta (896,1 DDD/1000 ab. die).
Il maggiore incremento del consumo di farmaci si è riscontrato in Sardegna e in Lombardia (+2%). Le maggiori riduzioni nei consumi si sono verificate in Liguria (-2,5%) e in Basilicata (-2,2%).
 
Relazione tra spesa e consumo
Ad un’analisi della relazione tra consumo e spesa di farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata, Lombardia e Molise sono quelle che consumano mediamente di meno rispetto alla media nazionale, spendendo mediamente di più; al contrario la Regione Umbria è l’unica regione nella quale si registra un consumo medio superiore a quello medio nazionale, spendendo mediamente meno.
In termini di spesa per l’acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche, la spesa pro capite nazionale è risultata di 132,9 euro per la dispensazione in media di 6,9 confezioni nell’anno, con un range variabile tra la spesa pro capite più bassa del -23,8% della Valle d’Aosta e quella più alta del +20% della Puglia.
 
L’analisi della relazione tra spesa e consumi nello specifico dei medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche pone a un estremo la Campania, le cui strutture sanitarie pubbliche hanno acquistato dosi di medicinali in quantità mediamente inferiori rispetto alla media nazionale, a un costo unitario mediamente più elevato; all’estremo opposto l’Emilia Romagna, le cui strutture sanitarie pubbliche hanno acquistato dosi di medicinali in quantità mediamente superiori rispetto alla media nazionale, a un costo unitario mediamente più basso.
 
Combinando i dati della spesa convenzionata a carico del SSN con la spesa a fronte dell’acquisto di farmaci da parte delle strutture sanitarie pubbliche, nello specifico dei medicinali di fascia A erogati in distribuzione diretta e per conto, la Provincia Autonoma di Bolzano ha fatto riscontrare la più bassa spesa pubblica territoriale (173 euro pro capite) e anche la più bassa spesa territoriale totale (273 euro pro capite, comprensiva della spesa privata). Invece, la Campania è la regione con la più alta spesa pubblica territoriale (290 euro pro capite), mentre il Lazio, per effetto di una spesa privata maggiore, è quella con la più alta spesa territoriale totale (398 euro pro capite, comprensiva della spesa privata).
Analogamente agli anni precedenti, sono emerse differenze regionali nel ricorso alle specifiche categorie terapeutiche; tali differenze non sono sempre spiegabili alla luce delle evidenze epidemiologiche.
 
Per quanto concerne i farmaci per il sistema cardiovascolare la spesa oscilla dai 45,3 euro pro capite della Provincia Autonoma di Bolzano, ai 74,6 euro pro capite della Sicilia. Per le quantità prescritte (media nazionale: 463,2 DDD/1000 abitanti die) si passa dalle 348,9 DDD/1000 abitanti die della Provincia Autonoma di Bolzano ai 538,1 dell’Umbria.
 
I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo mostrano un’ampia variabilità regionale sia in termini di prescrizione (da 83,5 DDD/1000 abitanti die della Provincia Autonoma di Bolzano a 219,8 della Sicilia) che di spesa (dai 16,5 euro pro capite della Provincia Autonoma di Bolzano ai 52,1 euro pro capite della Sicilia).
 
Anche per quanto riguarda il consumo e la spesa dei farmaci antimicrobici generali per uso sistemico si continua ad assistere a un’ampia variabilità regionale; la minor spesa pro capite (7,4 euro) e il minor numero di prescrizioni (13,5 DDD/1000 ab. die) si osservano nella Provincia Autonoma di Bolzano, mentre la maggiore spesa pro-capite (25 euro) e il più elevato numero di DDD prescritte (32,9 DDD/1000 ab. die) sono registrate in Campania.
 
Incidenze di spesa rispetto alla media nazionale
Anche nel 2012 si assiste ad un’ampia variabilità regionale nei consumi e nella spesa farmaceutica.
La spesa erogata dalle Regioni in regime di assistenza convenzionata incide per il 45% della spesa totale a livello nazionale. Rispetto a questa percentuale l’Italia appare divisa in due: le regioni del Nord con incidenze inferiori a quella media nazionale e le regioni del Centro, del Sud e delle isole con valori superiori.
Relativamente alla spesa privata sostenuta direttamente dal cittadino emergono minime differenze tra le regioni, con l’unica eccezione della spesa per automedicazione che evidenzia incidenze sulla spesa regionale mediamente più elevante nelle regioni del nord Italia.
La spesa sostenuta per l’acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche incide per il 31% della spesa totale a livello nazionale, con un valore massimo del 37% in Basilicata e nella Provincia Autonoma di Bolzano e con un valore minimo del 25% in Sicilia.
 
Spesa farmaceutica convenzionata dei farmaci di classe A-Ssn
La spesa farmaceutica convenzionata 2012 si è ridotta ovunque rispetto all’anno precedente, principalmente a causa di una generale diminuzione dei prezzi, con variazioni più significative nella Provincia Autonoma di Bolzano (-17%), in Liguria (-16,6%), in Basilicata (-15,7%) e in Emilia Romagna (-14,3%).
La Provincia Autonomadi Bolzano registra la spesa convenzionata pro capite più bassa con un valore minimo di 132,5 euro (a fronte di una media nazionale di 193,0 euro pro capite), seguita dall’Emilia Romagna (153,3 euro), dalla Toscana (153,4, euro), dalla Provincia Autonoma di Trento (153,9 euro) e dalla Liguria (166,8 euro).
Il massimo valore di spesa convenzionata pro capite è registrato dalla Sicilia (245,2 euro pro capite), seguita dalla Campania (231,2 euro pro capite), dalla Sardegna (229,4 euro pro capite) e dalla Calabria (223,0 euro pro capite).
Lo spostamento più significativo delle prescrizioni verso specialità mediamente più costose (effetto mix positivo) si è registrato in Sardegna (+4,7%), mentre la tendenza opposta (effetto mix negativo) si è verificata nella Provincia Autonoma di Bolzano (-2,9%).
È importante sottolineare che in questa analisi non si tiene conto dell’effetto della distribuzione diretta e per conto (la distribuzione diretta è intesa come la dispensazione, per il tramite delle strutture sanitarie, di medicinali ad assistiti in dimissione da ricovero ospedaliero o a seguito di visite specialistiche; questa distribuzione può avvenire anche attraverso specifici accordi con le farmacie territoriali, pubbliche e private e in tal caso si tratta di distribuzione per conto).
Ad esempio la Regione Sicilia registra una quota di spesa per i farmaci in distribuzione diretta e per conto inferiore rispetto a quella della Provincia Autonoma di Bolzano.
 

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