quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 05 SETTEMBRE 2013
Fimmg Lazio: “Sgomento e tristezza”
“Si prova sempre sgomento quando accadono certe cose che non dovrebbero accadere: oggi una Collega di Bari è morta per assolvere il proprio lavoro lasciata sola in prima linea dalle inefficienze di una sanità che bada molto, troppo, ai bilanci ma poco o niente alla sicurezza dei propri operatori”. Questo il commento della Fimmg Lazio alla notizia della morte della collega di Bari, Paola Labriola, psichiatra di 53 anni per mano di un paziente nello studio della ASL dove operava.
“I medici di Famiglia del Lazio – prosegue la nota - si stringono vicino al marito e ai due figli colpiti da una cosi grave tragedia e chiedono con fermezza alle autorità di far luce su come possa essere possibile che un uomo armato possa giungere in uno studio medico di una ASL senza che alcuno se ne accorga, e come mai in un reparto ad alto rischio come l’igiene mentale non ci siano meccanismi di controllo per evitare l'ingresso di armi e per tutelare i medici e i diversi operatori. Si sa – conclude la nota - che il nostro lavoro è ogni giorno a rischio e non si contano le morti, le aggressioni e le percosse, ricordiamo per tutti Claudio Carosino, medico di famiglia ucciso durante una visita domiciliare, ma quanto tempo e quante vittime dovranno passare affinché si possa porre rimedio e non privare mogli, mariti e figli dei loro cari?”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA