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Martedì 14 SETTEMBRE 2010
Monchiero (Fiaso): “La politica non faccia da scaricabarile”
La politica dovrebbe dare segnali positivi e non sempre giocare allo scaricabarile o alla caccia all’untore”. Questo il commento a caldo di Giovanni Monchiero, presidente della Fiaso, alle dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che intervenendo alla trasmissione televisiva Pomeriggio sul 2 e commentando i recenti casi di malasanità, ha identificato i direttori generali quali principali figure da mettere in discussione.
“Se ci sono responsabilità dei direttori generali – ha replicato Monchiero - è giusto che vadano perseguite, così come quelle di altri. Ma dare il messaggio che la colpa è sempre e solo dei direttori generali mi sembra un atteggiamento del tutto diseducativo perché non si punta sulla responsabilità individuale. Ognuno è responsabile delle sue azioni, ed è giusto che paghi chi ha sbagliato. Poi ci sono situazioni in cui si può risalire alle condizioni generali del sistema e della struttura sanitaria, ma ci sono altre situazioni in cui questo sembra essere fatto per trovare un facile capro espiatorio”.
Ricordando che l’Organizzazione mondiale della Sanità “ha recentemente confermato che l’Italia ha è il sistema sanitario il migliore al mondo per rapporto costo/qualità dei servizi”, il presidente della Fiaso ha sottolineato come questo sia “merito anche dei manager e della politica. Penso che sia questo il messaggio da diffondere”. Del resto, ha aggiunto Monchiero, “in questi giorni lo hanno giustamente ricordato anche il ministro della Salute ed altri rappresentanti delle istituzioni: il sistema sanitario italiano funziona e offre servizi di qualità. Mi sembra allora poco coerente mettere in discussione chi lo gestisce”.
E in difesa della categoria, il presidente della Fiaso ha concluso: “Se il nostro sistema sanitario ha superato la prova delle grandissime difficoltà economiche dell’ultimo decennio è perché nel frattempo è intervenuta l’aziendalizzazione, che in media ha portato a un contenimento dei costi e a una notevole efficienza dei servizi. Poi ci sarà sempre qualche realtà meno sorvegliata e meno attenta, ma si tratterà di singoli casi e singole responsabilità”.
L.C.
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