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Venerdì 08 FEBBRAIO 2013
Mandelli (Fofi): "Mettere a punto nuovi strumenti comunicativi coinvolgendo cittadini"

“Il farmacista, si appresta a svolgere un ruolo sempre più importante nei confronti del cittadino-paziente, svolgendo prestazioni complesse che richiedono, tra l’altro, l’uscita dal tradizionale rapporto paternalistico tra il professionista della salute e chi si rivolge a lui per un bisogno. Occorre mettere a punto nuovi strumenti di comunicazione con l’apporto fondamentale di chi rappresenta i cittadini, si tratti di pazienti o di chi ha funzioni di cura in seno alla famiglia”. Questa la convinzione del presidente della Fofi, Andrea Mandelli, intervenuto questa mattina a Roma al convegno "Farmaci. Diritto di parola", organizzato dall'Aifa.

"L’attività del farmacista di comunità e ospedaliero si è sempre inscritta nel nucleo delle politiche di accesso al farmaco così come attuate anche in seno all’attività dell’Ema e delle agenzie regolatorie nazionali - ha spiegato - infatti, fornire informazioni corrette sul medicinale, prescritto o di automedicazione, ripristinare corrette aspettative e inquadrare l’uso del farmaco nel più generale contesto dell’autocura (igiene, stile di vita eccetera) sono tappe fondamentali dell’empowerment del cittadino".

"Nell’ultimo decennio, però, anche in Europa si è riconosciuto che il farmacista deve ampliare il suo ruolo in aspetti strategici del processo di cura, quale il raggiungimento della compliance - ha concluso il presidente Fofi - Per raggiungere questo obiettivo, sono state messe a punto metodiche di intervento molto sofisticate, che richiedono però la capacità di coinvolgere il paziente e di qui l’adozione di uno schema di comunicazione nuovo, per mettere a punto il quale è fondamentale l’apporto dei cittadini stessi".

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