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Giovedì 24 GENNAIO 2013
Milillo (Fimmg): “In sanità è ora di cambiamenti veramente e concretamente innovativi. E fra loro coerenti”
“L’allarme sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale è stato lanciato da anni”, motivato “dal progressivo invecchiamento della popolazione e dall’aumento dei malati cronici e non autosufficienti” e “reso più cogente dalla recente crisi economica del Paese (non solo finanziaria, ma anche produttiva), che ha indotto ad attuare importanti tagli nel finanziamento e a prevederne altri ancora più consistenti”. Una situazione che richiede un intervento convinto, secondo il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, che nella relazione presentata oggi all’incontro promosso dalla Fimmg alla Camera per illustrare le proprie proposte e considerazioni al mondo politico, in vista delle prossime elezioni, ha sottolineato come il Ssn resti “un bene primario” per la popolazione e come, d’altra parte, “le esperienze di altri Paesi (in particolare gli Stati Uniti), ci mostrano come l’assenza di Sistemi Sanitari universalistici, non solo non riduce la spesa sanitaria complessiva e al suo interno quella pubblica, ma determina un’offerta fortemente caratterizzata da un livello assistenzialistico di base per i meno abbienti contrapposto ad un livello di elite per i più ricchi, lasciando scoperta la classe intermedia, ampiamente maggioritaria nel nostro Paese, ma a forte rischio di evoluzione verso la povertà per l’intervento di spese sanitarie impreviste a seguito di gravi malattie”.
Del Ssn, dunque, non si può e non si deve fare a meno, secondo Milillo. Ma non per questo bisogna rassegnarsi alla sua insostenibilità. Perché, secondo il leader della Fimmg, “non si tratta quindi di rifare tutto daccapo, non si può rinnegare la fondamentale ed obiettiva validità del nostro Ssn, compreso un livello di efficacia ed efficienza che regge orgogliosamente il confronto internazionale”. Quello che occorre fare, secondo la Fimmg, è “una messa a punto organica del Ssn, articolata in cambiamenti veramente e concretamente innovativi, fra loro coerenti, con l’intento di garantire, nell’ambito delle specificità del nostro Paese, una prospettiva di stabile sostenibilità del Servizio, in un equilibrio governabile fra finanziamento possibile e spesa per la tutela dei diritti essenziali di salute della popolazione”.
“La tutela della salute di tutta la popolazione, come recita la Costituzione, è un interesse collettivo, perché la fa vivere meglio e crea le condizioni necessarie a generare qualsiasi tipo di benessere: privato e pubblico”, ha aggiunto Milillo, secondo il quale, proprio per questo, “in un momento in cui l’Italia deve necessariamente affrontare una svolta, economica e culturale, che le consenta di sperare in un futuro migliore, è impensabile non ritenere fondamentali gli aspetti che riguardano il grado e le modalità della tutela della salute”.
Leggi la relazione integrale dei Milillo.
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