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Lunedì 08 OTTOBRE 2012
Rimondi (Assobiomedica): “Ennesimo, assurdo attacco alla qualità del servizio sanitario pubblico”
“Le nuove misure, annunciate oggi dalla stampa, che sarebbero contenute nella legge di stabilità contribuiscono a demolire il Servizio sanitario nazionale e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Le scelte di politica sanitaria, definite con la spending review e ora ventilate con la legge di stabilità, invece di colpire le inefficienze e gli sprechi azzerano l’universalità del servizio pubblico, con la riduzione al 4% del tetto di spesa per l’acquisto di dispositivi medici e con il taglio unilaterale e vessatorio del 10%dei contratti in essere”. È l’allarme lanciato da Stefano Rimondi, Presidente di Assobiomedica, che auspica la cancellazione delle ventilate nuove misure contenute nella legge di stabilità in via di prossima approvazione dal Consiglio dei Ministri.
“Il Governo si rifiuta di comprendere – ha dichiarato Rimondi - che di questi tagli faranno le spese prima di tutto i cittadini, che si troveranno un sistema sanitario a doppio regime: quello pubblico impoverito, con dispositivi medici acquistati al prezzo più basso, quindi di mediocre qualità e di tecnologia obsoleta; e quello privato non convenzionato, efficiente e tecnologicamente avanzato, al quale però potranno accedere esclusivamente i cittadini abbienti. Senza considerare il danno che queste misure creano all’industria del settore, già penalizzata dai ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e dalla crisi economica”.
“La prospettiva che ci attende da qui alla fine del 2015 – ha proseguito il presidente di Assobiomedica– è un calo occupazionale già stimato al 13% a causa dei provvedimenti in essere, ma destinato a peggiorare drammaticamente se le assurde misure ventilate dovessero tradursi in legge. Ciò significa la cancellazione di oltre diecimila posti di lavoro e la definitiva cancellazione di tutti gli investimenti in ricerca, linfa vitale per un settore ad alta tecnologia che vive principalmente di innovazione”.
“Contro questa minaccia – ha concluso Rimondi - dobbiamo purtroppo prevedere già nelle prossime settimane gravissimi problemi di fornitura agli enti del Ssn, poiché molti nostri associati si rifiuteranno, giustamente, di sottostare a queste vessazioni sulle quali si apriranno sicuramente molti contenziosi, a partire dal livello europeo”.
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