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Sabato 22 SETTEMBRE 2012
Un problema affrontato ‘in coppia’

Tra le varie difficoltà da affrontare, per un uomo che ha un problema di disfunzione erettile, c’è sicuramente quella psicologica, che può generare problemi anche nella vita di coppia.
Gli uomini che soffrono di DE, che in Italia sono oltre 3 milioni, sono infatti oggi più stressati rispetto al passato: se nel 2001 solo un quinto di loro (19,1%) considerava ansia e stress poco influenti sulle prestazioni sessuali, oggi sono quasi la metà (44,8%) quelli che si ritengono condizionati dalla frenesia della vita quotidiana anche tra le lenzuola. Con un grande impatto negativo sulla vita di coppia, per sé e per le loro partner che, in alcuni casi, spronano l’uomo a rivolgersi al medico. “In soli dieci anni è aumentata in modo netto nella popolazione in generale la percezione, e forse anche la sopravvalutazione, del valore della felicità sessuale”, ha spiegato Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele-Resnati di Milano. “Mentre 30 anni fa il progetto di famiglia era più importante, oggi la felicità sessuale per la gran parte delle persone è il valore numero uno. Questo spiega perché quando ci sono dei problemi di natura sessuale le ripercussioni siano molto più importanti: infatti, in soli dieci anni, vediamo in chi è affetto da deficit erettivo un maggiore contraccolpo depressivo, cioè la perdita del proprio valore come uomo, e una più evidente ansia di performance.”
 
Per fortuna però sempre più spesso il problema è affrontato all’interno della vita di coppia: le donne sono oggi più partecipi per affrontare la malattia insieme al partner (nel 36,8% dei casi) e si consolida la visita di coppia dallo specialista uro-andrologo. Se il partner soffre di DE, non c’è da vergognarsi: se dieci anni fa ben il 17,7% delle donne taceva di fronte al problema erettile (dato oggi sceso al 10,6%), quasi a voler difendere la virilità del compagno, oggi poche sono restie a parlarne mentre ci si confida di più con le amiche (nel 20,2% dei casi) e lo specialista uro-andrologo (nel 15,1% dei casi).
 

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