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Venerdì 01 GIUGNO 2012
BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni dal ricovero

La Broncopneumopatiacronica ostruttiva (Bpco) rappresenta una delle cause più importanti di mortalità e morbosità nei paesi industrializzati; è ritenuta attualmente la quarta causa di morte nel mondo e si prevede che raggiungerà il terzo posto nell’anno 2020. Le riacutizzazioni della malattia sono associate ad un aumento delle ospedalizzazioni e della mortalità. L’indicatore prende in considerazione la mortalità a breve termine nel caso di ospedalizzazione per riacutizzazione della Bpco e valuta l’esito a partire dalla data di primo accesso del paziente in ospedale e implica la valutazione non della qualità dell’assistenza, ma dell’appropriatezza ed efficacia del processo assistenziale. Il valore dell’indicatore può variare e può essere causato dalla eterogenea distribuzione, dovuta al case mix, di diversi fattori di rischio come ad esempio età, genere, condizioni di salute del paziente. Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per Bpco riacutizzata > 100(media esiti Italia 6,87%)
 
 
Iniziando l’analisi dal Molise le due strutture di cui sono presenti i dati riportano esiti al di sotto della media ma in colore grigio e quindi un dato non statisticamente certo. Analizzando invece la Campania si nota nel complesso come le performance siano piuttosto negative e la gran parte delle strutture riporta valori al di sopra della media e con esiti segnati in colore rosso (Gli ultimi 5 esiti della Campania sono anche i peggiori delle quattro regioni esaminate in questa puntata). L’ultimo esito è della CC La Madonnina di S. Gennaro Vesuviano con il 33%, cui segue l’ospedale Loreto Mare di Napoli al 25,7%. In terza posizione c’è il presidio ospedaliero Scarlato di Scafati 22,8%, seguito dalla CC Pineta Grande di Castel Volturno al 20,6%. Nonostante una maggioranza di esiti negativi vi sono però in Campania le due strutture che hanno avuto le performance migliori. Sono il presidio ospedaliero G. da Procida di Salerno con lo 0,6% e la CC Cobellis di Valle della Lucania sempre con lo 0,6%. In Puglia, invece solo tre strutture hanno esiti sfavorevoli:l’ospedale Bonomo di Andria con il 18,6%, seguito dal Presidio ospedaliero Sud di Bari al 14,1% e dall’Ospedale CC Sollievo di S.G. Rotondo con l’11,3%. In ogni caso le prime cinque strutture pugliesi hanno tutte fatto registrare performance positive con percentuali al disotto del 2%. Ai primi tre posti troviamo il presidio ospedaliero Ferrari di Casarano con lo 0,9% e il Centro medico di riabilitazione di Venosa sempre con lo 0,9%, cui segue il Presidio ospedaliero Veris delli Ponti di Scorrano con l’1,1%. In Basilicata solo l’ospedale San Carlo di Potenza con il 2,8% ha registrato una performance positiva e segnata in blu. 

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