quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 08 MAGGIO 2012
Bypass aorto-coronarico (Bpac). Mortalità a 30 giorni dall’intervento (media esiti 2.78%)
L’intervento by-pass aorto-coronarico è indicato per alleviare i sintomi anginosi, quando questi resistono alla terapia medica, e dà risultati migliori delle cure mediche nel prolungare la sopravvivenza dei pazienti con malattia coronarica avanzata. È peraltro una procedura molto diffusa e poco rischiosa: i rischi potenziali sono essenzialmente condizionati da fattori legati allo stato generale di salute del paziente (che riguardano un 5% dei pazienti trattati), ma si stima che in un paziente in buone condizioni generali e senza gravi malattie il rischio di decesso sia intorno al 2%. È l’intervento cardochirurgico più eseguito la mondo e la mortalità a breve termine può rappresentare quindi un ottimo indicatore della qualità dell’attività delle strutture di cardiochirurgia. La valutazione si riferisce all’intero processo assistenziale ospedaliero e post-ospedaliero (a 30 giorni dall’intervento) ed è relativa al Bpac isolato, cioè non associato ad interventi sulle valvole o endoarteriectomia. La scelta di considerare gli interventi isolati è legata al fatto che sia il livello di mortalità sia i fattori di rischio sono diversi nel caso degli interventi associati. Sono stati presi in considerazione i risultati delle strutture con un volume annuo di Bpac > 85. In Italia la mortalità media è pari a 2.78%
Prima di analizzare i numeri occorre dire che nelle quattro regioni del Nord-ovest solo di otto strutture sono presenti i dati. Nella Pa di Bolzano, non vi è nessun dato, mentre nella Pa di Trento troviamo l’unico esito presente è quello (sotto la media) dell’Ospedale di Trento con il 2%. In Veneto, invece, i primi due esiti sotto la media, ma sempre segnati in grigio, sono quelli del Presidio ospedaliero di Vicenza (2,2%) e quello dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona con il 2,2%. Scorrendo gli esiti al di sopra della mediana si trova l’Ospedale Ca' Foncello di Treviso al 4,5%, seguito dall’Ospedale dell'Angelo di Venezia con il 4,4% e dall’Ao di Padova al 3,3%, tutte in ogni caso, segnate di grigio.
In Friuli Venezia Giulia troviamo invece gli esiti di due sole strutture, ambedue sotto la media italiana. Il primo esito, favorevole anche secondo le statistiche e quindi segnato in blu è quello dell’Ao Riuniti di Trieste con lo 0,6%, seguito dall’Ao Universitaria di Udine all’1,9%, quest’ultima, però, segnata in grigio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA