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Giovedì 19 DICEMBRE 2024
Anaao Giovani, Als e Gmi: “Tre importanti novità per i medici specializzandi, ora riforma della formazione medica”

Le associazioni di rappresentanza maggiormente rappresentative dei medici in formazione specialistica, il settore giovanile del sindacato ANAAO e le associazioni ALS e GMI, plaudono alle tre importanti implementazioni normative ed economiche contenute negli articoli 59 e 59-bis della legge di bilancio tuttora in votazione finale presso la Camera dei Deputati. Tre importanti novità frutto di un nostro continuo confronto con il mondo politico per rappresentare al meglio una intera generazione di giovani medici:

1. Una abolizione de facto delle incompatibilità lavorative: con l’approvazione dell’emendamento 59.12, si permette ai medici specializzandi di tutti gli anni di svolgere fino al 31-12-2026 e fino ad 8 ore settimanali attività libero professionale e cococo. Tali attività comprendono tutti i lavori in cui è richiesta la sola laurea in medicina o una specializzazione già conseguita e tali lavori, svolti al di fuori dell’orario formativo senza dover richiedere nessun nullaosta al proprio direttore di scuola, può essere svolto in strutture pubbliche e private. Finalmente cadono decine di attività lavorative ad oggi precluse ad oltre quarantamila specializzandi, i quali senza ricevere alcuna indennità di esclusività quando terminavano la loro attività formativa (inquadrati da studenti) non potevano svolgere atti medici. Non possiamo pertanto non ringraziare ufficialmente e formalmente l’On. Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia, e la Direttrice Mariella Mainolfi, della Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute, per questa importante opportunità formativa e retributiva apprezzata da tutti i medici specializzandi, augurandoci che verrà ulteriormente implementata oltre le 8 ore settimanali e resa strutturale.

2. Norma “Sblocca Assunzioni DL Calabria”: l’articolo 59-bis della Manovra, introdotto con l’approvazione dell’emendamento 59.01, non solo allunga la possibilità d’assunzione dei medici mediante il cosiddetto DL Calabria fino al 31 dicembre 2027 ma amplia finalmente la possibilità di assunzione negli ospedali extra – rete formativa. Nel nuovo articolo si legge che «Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, nonché le strutture sanitarie private accreditate, le cui unità operative non appartengono alla rete formativa per la disciplina oggetto di concorso, possono procedere alle assunzioni ai sensi del presente comma previa certificazione della sussistenza degli standard generali e specifici richiesti per l’accreditamento delle strutture facenti parte delle reti formative in base alla normativa vigente. La certificazione è rilasciata, entro 90 giorni dalla richiesta, per ciascuna procedura concorsuale, con decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’università e della ricerca. Entro i successivi trenta giorni, il Ministero dell’università e della ricerca adotta il provvedimento di inserimento nelle reti formative delle strutture».

Questa norma sblocca migliaia di specializzandi vincitori di centinaia di concorsi con l’assunzione bloccata poiché la struttura che intende assumerli non in rete formativa di una scuola di specializzazione della medesima disciplina: le aziende che intendono assumerli devono solo richiedere al Ministero della Salute la certificazione del possesso degli standard ed entro 90 giorni potranno completare l’assunzione. Si risolve un vulnus ormai pluriennale in cui centinaia di reparti, alcuni dei quali polispecialistici con volumi assistenziali immensi e d’avanguardia, non potevano assumere giovani specializzandi a causa del loro mancato inserimento in rete formativa, alcune volte per motivi del tutto arbitrari. Non possiamo pertanto non ringraziare ufficialmente e formalmente l’On. Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia, e la Direttrice Mariella Mainolfi, della Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute, per permettere agli specializzandi di essere assunti in tutti i reparti che rispettano gli standard strutturali ed assistenziali contenuti nel decreto 402 del 2017 e come rappresentanti siamo pronti a creare una dettagliata infografica per sostenere le aziende nelle procedure di assunzione, augurandoci che il prossimo passo sia il rispetto della norma che abolisce l’esame di passaggio d’anno per gli specializzandi assunti.

3. Aumento stipendiale degli specializzandi, ma asimmetrico e solo dal 2026. L’articolo 59, con un finanziamento di 120 milioni di euro annui, introduce un aumento per tutti gli specializzandi a partire dall’inizio dell’anno accademico 2025-2026 di 80€ netti al mese con l’aumento della quota fissa del 5%. Inoltre, vi è un aumento ulteriore di 82€ per il primo biennio che diventano 118€ per i successivi anni per 20 specializzazioni (anatomia patologica, anestesia rianimazione , audiologia e foniatria, chirurgia generale, chirurgia toracica, farmacologia e tossicologia clinica, genetica medica, geriatria, igiene e medicina preventiva, malattie infettive e tropicali, medicina di comunità e delle cure primarie, medicina d’emergenza-urgenza, medicina e cure palliative, medicina interna, medicina nucleare, microbiologia e virologia, nefrologia, patologia clinica e biochimica clinica, radioterapia, statistica sanitaria). Per questo aumento stipendiale non possiamo non ringraziare ufficialmente e formalmente la maggioranza di governo, anche se tale aumento ci lascia con l’amaro in bocca per l’esiguità dell’incremento che indicizza in minima parte la borsa di specializzazione rispetto all’inflazione di questi ultimi due decenni e soprattutto l’aumento solo per alcune specialità con partenza tra 18 mesi ci induce a continuare a svolgere la nostra rappresentanza per un aumento di maggiore entità uguale per tutti e soprattutto immediato e non procrastinato.

Infine, queste tre importanti implementazioni, che consideriamo nostre vittorie grazie all’attività di rappresentanza che anni quotidianamente svolgiamo, non possono distoglierci da nostro obbiettivo finale: una riforma della formazione medico specialistica con un cambio d’inquadramento del medico in formazione con un contratto incardinato nel CCNL con diritti e tutele dei lavoratori ed una dignità formativa, retributiva e lavorativa.

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