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Martedì 17 SETTEMBRE 2024
Iss: “Il 16% dei danni prevenibili dovuto a errori diagnostici. Obiettivo: sempre più giusta, sempre più sicura”

“Il 16% dei danni prevenibili nei sistemi sanitari è dovuto a errori diagnostici.  Ridurli è necessario perché una diagnosi ritardata, errata o mancata può prolungare la malattia, causare disabilità, il decesso e maggiori costi sanitari”. È quanto scrive l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nella pagina di approfondimento pubblicata oggi per celebrare la VI Giornata della sicurezza dei pazienti (World Patient Safety Day 2024, who.int)  che si celebra in tutto il mondo e istituita  dalla 72a Assemblea mondiale della sanità e promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità per riconoscere la sicurezza dei pazienti come una priorità di salute globale e richiamare l’attenzione di tutti - pazienti e famiglie, operatori sanitari, decisori politici e società civile - sul ruolo essenziale della sicurezza delle persone assistite.

“Migliorare la diagnosi per la sicurezza del paziente”, “Improving diagnosis for patient safety”, con il claim “Get it right, make it safe (fai la cosa giusta e rendila sicura)”, è il tema scelto per la VI Giornata.

Un principio antico. E fondamentale
L’Iss riprende le parole nell’introduzione al report globale sulla sicurezza dei pazienti 2024 firmata da Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per ricordare che “la sicurezza del paziente è uno dei principi più antichi e fondamentali della medicina, e una parte essenziale del percorso di ogni paese verso la copertura sanitaria universale e gli altri obiettivi sanitari degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. E tuttavia, quasi un paziente su dieci subisce danni nell'assistenza sanitaria, il che si traduce in oltre tre milioni di decessi a livello globale ogni anno. Più della metà di questi danni è prevenibile. Questa statistica scioccante deve servire da invito all'azione per un cambiamento sistemico”, scrive Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La diagnosi e l'errore
La diagnosi è il processo, qualche volta lungo e complesso, che porta all’identificazione di un problema di salute di un paziente. “La maggior parte degli adulti nel corso della vita rischia di incorrere in almeno un errore diagnostico. Sono errori diagnostici le diagnosi sbagliate, le diagnosi ritardate, naturalmente le mancate diagnosi così come lo è la mancata comunicazione con il paziente”, spiega l’Iss.

Per abbattere rischio di errore diagnostico “è necessario agire sia a livello di sistema che di fattore umano, con interventi che coinvolgano pazienti, famiglie, operatori sanitari e chi si occupa dell'assistenza sanitaria a livello politico. Questi interventi, per l’Oms, includono l’accertamento della storia clinica completa del paziente, un esame clinico approfondito, il miglioramento dell'accesso agli esami diagnostici, l’implementazione delle metodiche per misurare e imparare dagli errori diagnostici, e l’adozione di soluzioni basate sulla tecnologia”.

Ecco, dunque, i messaggi chiave della campagna 2024

- Una diagnosi corretta e veloce è il primo step per interventi rapidi e cure efficaci. Gli errori diagnostici rappresentano il 16% dei danni prevenibili ai pazienti possono verificarsi in tutti gli ambienti sanitari. Gli errori diagnostici possono includere diagnosi mancate, ritardate, errate, o comunicate in modo errato. Gli errori diagnostici possono peggiorare i risultati dei pazienti e talvolta portare a disabilità prolungate o gravi, persino al decesso, e a maggiori costi sanitari.
- Il processo diagnostico, conoscerlo per ridurre gli errori.
Il processo diagnostico comporta numerose fasi, tra cui: la presentazione, anamnesi ed esame del paziente, test diagnostici, colloquio e comunicazione dei risultati.  Collaborazione e coordinamento. Diagnosi finale e piano di trattamento. Follow-up e rivalutazione della persona. Gli errori possono verificarsi in una qualsiasi di questa fasi.

- Affrontare gli errori. I decisori politici e i leader dell'assistenza sanitaria dovrebbero promuovere ambienti di lavoro positivi e fornire strumenti diagnostici di qualità. Gli operatori sanitari dovrebbero essere incoraggiati a sviluppare continuamente le loro competenze e a affrontare i bias di giudizio, e i pazienti dovrebbero essere supportati per essere attivamente coinvolti durante tutto il loro percorso diagnostico.

- La diagnosi giusta: un lavoro di squadra. Una diagnosi corretta e tempestiva richiede la collaborazione tra pazienti, famiglie, caregiver, operatori e mediatori sanitari, e decisori politici. Tutte le parti interessate devono essere coinvolte nel dare forma al processo diagnostico, e sentirsi libere di sollevare qualsiasi preoccupazione.

Gli obiettivi della Giornata mondiale 2024
1. Sensibilizzare a livello globale sugli errori 
nella diagnosi che contribuiscono al danno del paziente e sottolineare il ruolo fondamentale della diagnosi corretta, tempestiva e sicura nel migliorare la sicurezza del paziente.
2. Dare risalto alla sicurezza diagnostica nella politica sulla sicurezza del paziente e nella pratica clinica a tutti i livelli dell'assistenza sanitaria, in linea con il Global Patient Safety Action Plan 2021-2030 .
3.Promuovere la collaborazionetra decisori politici, leader sanitari, operatori sanitari, organizzazioni di pazienti e altre parti interessate per promuovere diagnosi corrette, tempestive e sicure.
4. Dare ai pazienti e alle famigliegli strumenti per impegnarsi attivamente con gli operatori sanitari e i leader della salnità per migliorare le diagnosi.

L'impegno di Iss per diagnosi giuste e condivise
In occasione della VI giornata mondiale della sicurezza del paziente ISS in co-organizzazione con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (FNO TSRM e PSTRP), il 17 settembre 2024 celebra la giornata mondiale con un evento La sicurezza delle cure e della persona assistita: il miglioramento dei processi diagnostici per garantire la sicurezza dei pazienti. “L’evento divulgativo – spiega Velia Bruno, direttore del CNCG Centro Nazionale delle Clinical Governance e ad interim del .CNEC, Centro Nazionale dell’Eccellenza Clinica Qualità e Sicurezza delle Cure  è in linea con i contenuti nel Piano di Azione Globale dell’OMS per la Sicurezza dei Pazienti 2021-2030, che ricalca il millenario precetto ippocratico “primum non nocere” e vuole coinvolgere i professionisti sanitari e socio-sanitari e le associazioni di cittadini, perché siano diffuse le conoscenze relative all’importanza degli aspetti organizzativi dell’erogazione delle cure per un percorso assistenziale diagnostico e terapeutico sicuro per tutte e tutti”.

L'Iss nell'ambito delle competenze dei due centri, CNCG, Centro Nazionale della Clinical Governance e CNEC, Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica la Qualità e la Sicurezza delle Cure sta potenziando lo sviluppo di Linee Guida e Buone Pratiche Clinico Assistenziali come strumenti di supporto decisionale per i clinici nelle loro scelte diagnostiche-terapeutiche e assistenziali.

Buone Pratiche per ridurre il rischio di sbagliare
Relativamente alla produzione di Buone Pratiche clinico assistenziali, che racchiudono una serie di raccomandazioni rivolte ai Professionisti, volte a fornire supporto decisionale nelle diverse fasi dei processi assistenziali, recentemente è stato elaborato in Iss il manuale metodologico e successivamente è stato avviato un confronto con oltre 400 Società Scientifiche per garantire un approccio trasversale, multidisciplinare e multiprofessionale. Uno sforzo finalizzato ad assicurare il più ampio consenso nel panorama scientifico sui documenti di indirizzo prodotti, con il fine ultimo di ridurre anche il rischio di errore diagnostico.

Oltre alle Buone pratiche a valenza clinico-assistenziale, l'Iss sta promuovendo lo sviluppo delle buone pratiche a valenza organizzativa, con l'obiettivo di promuovere gli strumenti per incrementare il grado di accessibilità alle cure e agevolare la presa in carico globale lungo il continuum della malattia. Queste Buone Pratiche organizzative sono in fase di elaborazione a cura di un gruppo di lavoro coordinato dall’ISS che vede la partecipazione, fra altri, di Esperti del Ministero della Salute, di Agenas, delle Regioni e Provincie Autonome, oltre che di Società Scientifiche e Associazioni di Pazienti e Cittadini.

Anche nel campo dell’appropriatezza prescrittiva, spiega l'Iss, le Buone Pratiche possono costituire un solido supporto decisionale per i Professionisti, con l’obiettivo di indirizzare verso prescrizioni adeguate e congrue a tutti i pazienti, incrementando il grado di sicurezza delle cure per mezzo del contenimento del fenomeno dei ritardi diagnostici e della maggiore tempestività di esecuzione delle prestazioni specialistiche.

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