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Giovedì 04 LUGLIO 2024
Urso: “Pharma regala successi a Italia, serve cornice armonica e competitiva in Ue”

“Ogni anno il settore farmaceutico regala all’Italia meritati successi: nel 2023 la produzione ha superato per la prima volta i 50 miliardi di euro. Nell’ultimo decennio, le vendite sui mercati esteri sono cresciute del 176%, a fronte di una media europea del 141%. Nel 2023La farmaceutica è prima nei Ranking di Competitività dei Settori produttivi nazionali: un risultato legato sia ai 3,6 miliardi di investimenti in innovazione, di cui ben 2 destinati alla Ricerca e Sviluppo, che all’elevata capacità di innovare, testimoniata anche dalle domande brevettuali cresciute a un ritmo superiore alla media europea”. Lo ricorda Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il made in Italy, in un messaggio rivolto all'assemblea di Farmindustria 2024.

“La forza lavoro e le competenze - prosegue - rappresentano un ulteriore elemento di forza del settore: oltre il 90% dei 70 mila addetti diretti è laureato o diplomato, quasi la metà sono donne e un neoassunto su cinque ha meno di 35 anni. A livello globale, per la prima volta la Cina ha superato l’Europa nello sviluppo di nuovi farmaci e adesso tallona gli Stati Uniti. È il momento di fare sistema per difendere le nostre competenze e la nostra capacità di fare ricerca, così da rendere l’Italia e tutto il nostro continente più attrattivi. Dobbiamo concentrare l’azione a Bruxelles dove siamo certi che la nuova Commissione accoglierà con decisione le istanze finalizzate unicamente a elevare la nostra competitività. Ribadisco il mio impegno a presidiare presso la Comunità europea ogni tavolo, con un approccio pragmatico di difesa degli interessi nazionali, prevedendo la semplificazione dei processi e il rafforzamento dell’innovazione. In questa direzione va la creazione dell’alleanza per il farmaco, sulla falsariga di quanto già fatto per le materie prime critiche, che è appena diventata operativa ed è composta da autorità nazionali - tra cui il MIMIT- industria, organizzazioni della società civile, Commissione e Agenzie europee. Dobbiamo creare una cornice europea armonizzata e competitiva che risponda ai bisogni della politica industriale e alla necessità di farmaci nell’Unione, anche ricorrendo a un possibile nuovo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo sui medicinali critici, complementare all’IPCEI salute già in corso. Solo insieme possiamo costruire nuovi assetti in grado di rispondere con innovazione al futuro, pur rimanendo sempre al servizio della persona e delle sue necessità: questa non è solo l’ambizione più alta, ma soprattutto un valore, a cui dobbiamo tendere per immaginare e pianificare un domani migliore”.

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