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“Mi preme chiarire un'ultima questione, quella che ha accompagnato questo decreto, collegata ai presunti tagli sulla sanità”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Ue, Raffaele Fitto, replicando nell'Aula del Senato sul Dl di revisione del Pnrr. “Noi - ha detto - non abbiamo tagliato un solo euro, per la semplice ragione che originariamente il Governo di allora ha preso i progetti finanziati con l'articolo 20 e li ha spostati nel Pnrr. Noi abbiamo semplicemente preso atto della impossibilità di rispettare i tempi del Pnrr, tant’è che abbiamo lasciato all'interno del Pnrr 900 milioni di euro; nel Piano nazionale complementare, dove c'erano 1,240 miliardi di euro abbiamo lasciato 240 milioni. Complessivamente - ha detto ancora Fitto - i 900 milioni del Pnrr, più i 240, più gli oltre 2 miliardi che al momento risultano completamente non programmati sull'edilizia ospedaliera coprono e garantiscono l'intero importo”.
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Martedì 23 APRILE 2024
Fitto: “Tagli alla sanità? Non c’è stato nessun definanziamento”
Il Ministro ha aggiunto che “ci sarà da lavorare con le Regioni e quindi anche il parere delle Regioni sul decreto è positivo, ma condizionato a questo punto: sospeso, ma condizionato su questo punto”. Fitto ha riferito di avere inviato con il Ministro Schillaci una lettera ai presidenti di Regione, “per acquisire lo stato dell'arte dei progetti dell'articolo 20, sia finanziati con accordi di programma sottoscritti, sia finanziati con accordi di programma in via di sottoscrizione, sia indicati con delibere di Giunta regionali”.
Questo “per verificare il reale stato d'avanzamento di questi progetti” e per “garantire, all'interno della parte non programmata, quelle Regioni che invece hanno programmato e speso al 100 per cento le risorse dell'edilizia ospedaliera. Quindi, troveremo un coordinamento tra le Regioni che devono andare sul Pnrr o sul Piano nazionale complementare e quelle che hanno invece ancora una loro disponibilità sull'articolo 20. Complessivamente - ha concluso Fitto - le risorse disponibili erano e sono di oltre 3,1 miliardi di euro; quindi, non c’è nessun definanziamento rispetto a quanto previsto all'interno del Piano”.
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