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“Dopo aver ottenuto una norma che consente la stabilizzazione del personale precario della ricerca, oggi si è raggiunto un altro risultato importante, con la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto nazionale per il triennio 2019-2021. Il contratto è applicato a circa 1800 dipendenti e la sua applicazione riguarda il personale della ricerca sanitaria e di supporto alla ricerca sanitaria, con contratto sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. In questo modo valorizziamo in maniera concreta le professionalità delle donne e degli uomini di questo settore”. È quanto dichiarano in una nota la Fp Cgil, la Cisl Fp e la Uil Fpl. “Siamo riusciti - aggiungono - a definire una struttura contrattuale che mantiene inalterata la specificità delle due figure professionali con un modello di incarichi e differenziali economici che consentono una diversa modalità di valorizzazione professionale e dell’esperienza acquisita, di aumentare il valore economico stipendiale e di dare risposte più organiche e più funzionali alle attività di ricerca e ai ricercatori”. “Infine – concludono i sindacati – tra le più importanti novità, sono state specificate con chiari meccanismi le risorse per la contrattazione decentrata e per la premialità ed è stato valorizzato il dottorato. Infine, sono state introdotte le indennità di rischio radiologico e di pronta disponibilità, è stato esteso il sistema dei permessi per motivi di studi e sono previsti congedi per la formazione”.
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Mercoledì 19 LUGLIO 2023
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “Valorizzate in maniera concreta le professionalità”
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