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Giovedì 16 FEBBRAIO 2012
Mnlf: “Liberalizzazione farmacie non si trasformi in nulla di fatto”

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti chiede alle associazione dei consumatori e alla pubblica opinione di mobilitarsi per evitare che tutto il capitolo della liberalizzazione relativo alle farmacie non si trasformi in un nulla di fatto.
 
Il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) chiede al Governo di “non cedere alle lusinghe delle corporazioni e, al contrario, di rilanciare facendo propri gli emendamenti che liberalizzano i farmaci di fascia C, rigettando al mittente tutti quegli emendamenti che si propongono di limitare il numero delle farmacie e azzerare le riforme approvate negli ultimi anni”. E invita “le associazione dei consumatori e alla pubblica opinione di mobilitarsi per evitare che tutto il capitolo della liberalizzazione relativo alle farmacie non si trasformi in un nulla di fatto”.

Secondo il Mnlf “è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra l’associazione dei titolari e il Governo. La richiesta, scritta tra le righe degli emendamenti presentati, oltre che richiedere un innalzamento del quorum per aprire una farmacia che, di fatto, non cambierebbe nulla dell’attuale assetto legislativo, pretende di eliminare l’obbligo della presenza del farmacista nelle parafarmacie”.

Ad allarmare il Movimento è anche la protesta contro la norma sui farmaci generici che, “oltre che arrecare un danno economico ai cittadini che vogliono il farmaco equivalente, li costringe ad inutili ‘pellegrinaggi’ di farmacia in farmacia per trovare esattamente la marca prescritta dal medico”.
 
Tutto questo,  aggiunte il Mnlf, “alla faccia della vergognosa campagna condotta nelle scorse settimane finalizzata a far credere alla popolazione che la liberalizzazione dei farmaci di fascia C avrebbe potuto creare problemi di sicurezza nell’uso dei farmaci. La cancellazione della presenza del farmacista negli esercizi nati dalla riforma Bersani – conclude la nota del Mnlf - è un vecchio ‘pallino’” di Federfarma che vede nella presenza dei colleghi il vero vulnus allo status monopolista della distribuzione del farmaco”.
 
 

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