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Venerdì 28 GENNAIO 2022
Associazione Antigone: “La pronuncia salva la riforma, ma senza investimenti è difficile farne”
“Pronuncia della Corte salva la riforma, ora però servono nuovi investimenti. Le due decisioni, quella recente della Corte europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia per avere tenuto una persona con problemi psichiatrici in carcere senza titolo, e quella di oggi della Corte Costituzionale sulle Rems, danno indicazioni su un percorso che Governo e Parlamento devono seguire per evitare altre condanne e nuove violazioni dei diritti fondamentali”. È quanto dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone.
“È molto significativo - prosegue Gonnella - che entrambi le Corti sottolineano l’esigenza di aumentare il dialogo tra la magistratura e gli operatori sanitari per trovare le soluzioni migliori per i singoli casi. Troppo spesso tra magistratura e servizi psichiatrici si crea un inutile braccio di ferro. Il senso della riforma è chiaro, non esistono solo le Rems, così come non esistevano solo gli Opg, vanno prese in considerazione anche altre soluzioni, di tipo comunitario o residenziale'”.
“Ora Governo e parlamento hanno a disposizione tutti gli elementi per mettere in campo alcuni correttivi - dice ancora Gonnella -. Oggi è chiaro che nessuno può pensare di risolvere la questione semplicemente aprendo più Rems. Uno dei passaggi più significati scritti dalla Corte riguarda la grave mancanza di risorse che colpisce, in tutta Italia, i servizi di salute mentale, destinatari di meno del 3% dell’intero budget del Servizio sanitario nazionale. Una scelta che pone l’Italia agli ultimi posti nel panorama europeo. Senza investimenti, è difficile fare le riforme”.
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