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Lunedì 24 MAGGIO 2021
I sindacati: “Posti di lavoro a rischio”. Ombre sullo scorporo: “E’ tutt’altro che un salvataggio”
La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, annuncia a mezzo stampa il salvataggio di Farmacap pubblica e nomina il terzo Commissario Straordinario, Jacopo Marzetti. Atti che non convincono Rsa Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, Usi. Su Marzetti, spiegano i sindaci, “sono state già sollevate eccezioni di incompatibilità”, ma i dubbi riguardano anche la scelta del commissariamento “anziché un C.d.A., malgrado 7 anni consecutivi di commissariamento”.
A preoccupare di più i sindacati sono però i progetti futuri su Farmacap. “La delibera di nomina prevede la dismissione dell’Azienda, sancendo così la fine dell'Azienda Speciale farma-socio-sanitaria e lo scorporo in due rami: con il settore sociale che costituirebbe un’imprecisata azienda “di natura pubblica” e il ramo farmacie, aggregato ad una società che eroga servizi sociali e culturali (e non si capisce perché si dovrebbe scorporare il servizio sociale). La società indicata a voce dai dirigenti comunali, presenti all’incontro con le OO.SS., in presenza del Prefetto, il 20 maggio, è Zetema, confermando così quanto annunciato per la prima volta dall'Assessore Lemmetti, durante l’Assemblea Capitolina dello scorso 5 maggio, in concomitanza allo sciopero e alla manifestazione di lavoratrici e lavoratori Farmacap. Si tratta quindi di tutt’altro, che di un salvataggio dell’Azienda! Con un esempio di pessima comunicazione politica, ingannevole verso cittadine/i, dopo 5 anni di gestione aziendale disastrosa, con responsabilità politiche che sono interamente a carico della Giunta comunale”.
L’operazione, per Rsa Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Usi, “in un solo colpo, mette a rischio i posti di lavoro, con ipotesi molto fumose per il settore sociale e altrettanto assurde per le farmacie, collocate all'interno di un'azienda, Zetema, che si occupa di musei e attività culturali, che nulla hanno a che vedere col settore farmaceutico”.
Per i sindacati “di fatto una dismissione e un antipasto alla privatizzazione, con buone probabilità di lasciare però il piatto vuoto per lavoratrici e lavoratori, privando le/i cittadine/i romane/i di un patrimonio di servizi pubblici preziosissimo. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile e la nostra risposta sarà adeguata”.
I sindacati chiedono “il rispetto della volontà espressa a più riprese dall’Assemblea Capitolina, per un vero rilancio di Farmacap, a partire da un suo rifinanziamento, con la stipula di un contratto di servizio. Abbiamo grande fiducia nell’Assemblea Capitolina e supporteremo l’azione coerente che ci aspettiamo, nel respingere ogni ipotesi di smembramento, quindi dismissione di Farmacap”.
Rispetto alla nomina del nuovo Commissario Straordinario, “la premessa delle linee di indirizzo contenute nella delibera di nomina, rispetto alle misure di razionalizzazione da pianificare con un cronoprogramma, ci lasciano presagire chi si tratti in realtà di un incarico di Commissario “liquidatore” dell’azienda speciale pubblica, per far spazio ad altro. Non saremo complici e tantomeno indifferenti ad un piano inaccettabile e ad un salto nel vuoto”.
Inoltre “il nuovo Commissario Straordinario dovrà individuare un nuovo direttore generale e dopo 2 interim, con i risultati e le macerie che sono sotto gli occhi di tutti, non vorremmo che si optasse nuovamente per un dipendente dell’azienda, privo di capacità manageriali e requisiti tali da ricoprire l’incarico, soprattutto dopo aver svolto un’apposita selezione pubblica (costata almeno 15.000 € +IVA) che apparentemente nulla a prodotto (di cui probabilmente è stata già interessata la Corte dei Conti)”, osservano i sindacati che contestano, infine di non avere ricevuto “nessuna informazione su risorse finanziarie messe a disposizione dall’Amministrazione e tantomeno sul pagamento degli stipendi. Esattamente quello che tutte/i noi ci aspettiamo venga risolto molto in fretta”.
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