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Lunedì 23 NOVEMBRE 2020
Ma Federazione TSRM PSTRP e Fials insistono: “No a razzismo professionale”

Giovedì scorso il Comitato centrale della Federazione nazionale Tsrm-Pstrp e i Presidenti, o loro delegati, delle Commissioni di albo nazionali si sono incontrati, in videoconferenza, col Segretario generale del sindacato FIALS, Giuseppe Carbone, e con il componente della Segreteria nazionale, Gianni Recchia.
 
L’incontro, chiesto dalla FIALS e rapidamente organizzato dalla FNO, ha consentito di discutere “dell’incomprensibile e inaccettabile discriminazione determinata dagli artt. 73. (Disposizioni in materia di indennità di esclusività della dirigenza medica) e 74. (Disposizioni in materia di retribuzione degli infermieri del Servizio sanitario nazionale) della legge di bilancio 2021, a danno di un gran numero di professionisti sanitari, quelli che il Paese, Governo compreso, fino a poco fa considerava eroi”.
 
“L’amarezza per i professionisti – si legge in una nota della FNO - delle diciannove professioni che afferiscono ai 61 Ordini TSRM e PSTRP italiani è tanta e, rimanendo fedele ai suoi convincimenti e al suo stile, la Federazione invita tutte le professioni sanitarie a fare fronte comune contro ogni forma di razzismo professionale, sia che riguardi il rapporto di esclusività, sia che riguardi indennità di varia natura e denominazione. Il sistema sanitario è uno e va gestito in modo unitario, soprattutto quando si tratta delle sue professioni, la componente più nobile e preziosa. Continuare a negare nei fatti la pari dignità professionale mette a repentaglio l’indispensabile coesione del sistema, necessaria e fondamentale per mantenerlo ai livelli più alti, anche nel contrasto alla pandemia”.
 
“Bisogna – prosegue - tutti impegnarci a difesa dell’equità costituzionale, la negazione della quale non giova a nessuno. Le professioni sanitarie sono tutte da valorizzare, per quel che di specifico garantiscono al sistema, in una dimensione inter-professionale dalla quale nessuna di esse può prescindere. Con la FIALS, così come con tutti i sindacati che condivideranno le nostre valutazioni, nel rispetto dei reciproci status e mandati, siamo disposti a elaborare linee di azione comuni a favore della tutela e del rafforzamento della pari dignità di tutti i professionisti sanitari”.

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