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Mercoledì 18 MARZO 2020
Azzola (Cgil Lazio): “La destinazione del Forlanini è un’altra: deve essere polo di servizi qualificati. Polemiche fuorvianti”
Anche la Cgil di Roma e del Lazio entra nel merito della discussione scaturita nelle ultime ore sul riuso dell’Ospedale Forlanini per far fronte all’emergenza Covid-19.
Lo fa con una lettera indirizzata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per ribadire, nero su bianco, la propria presa di posizione già esplicitata in occasione della manifestazione del 1 aprile 2017.
“L’ospedale Forlanini - scrive il leader della Cgil regionale Michele Azzola - deve continuare ad avere una destinazione pubblica, da definire completando il percorso partecipato e condiviso dai cittadini che è stato interrotto; la delibera regionale n. 766 del 13.12.2016 va rivista alla luce delle proposte del sindacato e dei comitati dei cittadini e della consultazione on-line promossa dal presidente Zingaretti (il ‘bando delle idee’ reso noto il 30.6.2015); il riuso delle strutture del Forlanini deve poter avvenire con l’inserimento di strutture polifunzionali pubbliche: sociosanitarie, amministrative e di contenuto culturale tenendo così esclusivamente conto delle esigenze attuali e future dei cittadini della città di Roma”.
“Non è ancora avvenuta - aggiunge - una verifica definitiva delle proposte avanzate dal coordinamento dei comitati e associazioni, tra cui la Cgil, per il ‘Forlanini bene comune’ e della consultazione on line ‘Il bando delle idee’. A distanza di tempo, prendiamo atto di come la Regione abbia dimostrato indecisione e variabilità di orientamenti sul futuro del Forlanini: dalla cittadella della pubblica amministrazione all’insediamento di uffici di associazioni internazionali dell’ONU. Il 1 gennaio 2015, all’atto della chiusura dell’ospedale, la giunta regionale non aveva un progetto di destinazione e di utilizzo del complesso del Forlanini. Le sue strutture non sono state adeguatamente custodite e per questo sono state vandalizzate. Parte dei beni mobili sono stati dispersi o sottratti. Non si può sottacere sulle responsabilità di chi doveva prendersi cura di un bene comune la cui riqualificazione necessita oggi di importanti investimenti”.
“Le vicende e le polemiche di questi giorni sul possibile uso di piccoli ospedali pubblici o di una parte di quelli di maggiore dimensione per i necessari e prioritari interventi contro il Coronavirus - conclude il sindacalista - rischiano di essere fuorvianti. Quello che chiediamo è di discutere del mantenimento del Forlanini come polo di servizi qualificati di cui non il solo esteso quadrante urbano ma tutta la città di Roma ha molto bisogno. Il tutto nella logica del potenziamento e della qualificazione del welfare per i cittadini, obiettivo dichiarato nel Piano Operativo 2019-2021 della Regione Lazio e idea non burocratica di rigenerazione urbana. Chiediamo, nei tempi possibili ma certi, che la Regione metta a confronto le sue opzioni con quelle proposte dai soggetti sociali, riprendendo un’interlocuzione e mostrandosi disponibile a discuterne con i cittadini. Auspichiamo che questo avvenga con la riconvocazione del tavolo di confronto ancora aperto”.
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