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Lunedì 02 MARZO 2020
Cosa prevedono le nuove linee guida Oms per le mascherine
L'aumento della domanda globale, trainato non solo dal numero di casi coronavirus, ma anche dalla disinformazione che ha portato ad un acquisto massiccio e spesso immotivato di mascherine, ha fatto sì che oggi "la scorta globale di dispositivi per la protezione individuale, in particolare mascherine e respiratori medici, è insufficiente". Stessa sorte a breve toccherà anche agli abiti ed agli occhiali protettivi.
A fare il punto sulla situazione è l'Oms che, lo scorso 27 febbraio, ha aggiornato le proprie linee guida invitando ad un uso razionale dei dispositivi di protezione individuale per l'epidemia di coronavirus.
Un documento che assume oggi un interesse particolare per il nostro Paese anche in considerazione di quanto previsto dal nuovo decreto legge predisposto dal ministro dell'Economia con misure di sostegno economico a seguito dell'emergenza Coronavirus e che prevede anche la possibilità per Asl e ospedali, “ove suggerito da linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di fare ricorso per la protezione degli operatori sanitari a dispositivi medici provvisti di marcatura CE” e quindi non solo i presidi catalogati espressamente come Dispositivi di protezione individuale (DPI).
Nelle nuove linee guida dell'Oms, l'uso delle mascherine mediche - insieme a camice, guanti e occhiali protettivi - viene infatti indicato espressamente per l'assistenza a pazienti affetti da coronavirus in moltissimi casi. Per quel che invece riguarda tutte le procedure che possono generare aerosol, si raccomanda il ricorso a mascherine protettive con filtranti N95, Ffp 2 o simili.
Sempre le semplici mascherine senza filtranti vengono poi indicate per visitatori, inservienti e tecnici di laboratorio.
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