quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 05 FEBBRAIO 2020
Carnevali (Pd): “No a fentanyl come droga, sì a suo uso terapeutico”
“Il Partito Democratico esprime parere favorevole alla mozione che impegna il governo a trovare misure di contenimento dell’uso del fentanyl come droga d’abuso, alla repressione di forme illecite di offerta attraverso le forze di polizia, l’agenzia delle dogane e dei Nas, al monitoraggio del Web con il coinvolgimento della polizia postale. Nello stesso tempo, proprio perché parliamo di una molecola che usata correttamente è un presidio insostituibile per il controllo del dolore, nei pazienti oncologici o terminali riteniamo che eventuali modifiche del quadro regolatorio non debbano disincentivare l’uso terapeutico del farmaco. La mozione ha il pregio di riportare all’attenzione del Parlamento e del governo questo tema, come una ulteriore spinta al rafforzamento del contrasto al commercio illegale e dell’uso come sostanza voluttuaria e alla ricerca di strumenti che favoriscano una corretta divulgazione e comunicazione verso l’opinione pubblica della pericolosità di questo uso”.
Così Elena Carnevali, capogruppo dem in commissione Affari sociali, intervenendo in Aula alla Camera per esprimere il voto favorevole del Pd alla mozione di maggioranza sulle iniziative volte a prevenire e contrastare il fenomeno della diffusione dell'utilizzo del fentanyl e di farmaci similari.
“Nessuno di noi - ha detto Elena Carnevali - può chiudere gli occhi o girarsi dall’altra parte. Sappiamo che parliamo di un problema che ha origini antiche, nei secoli e non solo nei decenni: una dimostrazione indiretta di quanto sia articolato e complesso, difficile da eradicare, un fenomeno che ha alla radice debolezze dei singoli, ragioni sociologiche connesse al disagio, interessi economici gestiti dal mondo del crimine organizzato. Un fenomeno - ha concluso la deputata del Pd - da avversare senza se e senza ma e con tutti gli strumenti possibili, ricordandoci che la rete nazionale dei servizi per le dipendenze è un fiore all’occhiello, dove si sono formati negli anni professionisti con competenze specifiche sia in ambito farmacologico che nella capacità di formulare progetti di intervento nell’area sociale e sociosanitaria”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA