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Giovedì 16 GENNAIO 2020
Federsanità: “Disponibili a proposte ed iniziative per dare una svolta netta al fenomeno delle aggressioni”
"Gli episodi di violenza agli operatori del nostro servizio sanitario nazionale testimoniano quanto ormai sia profonda la frattura che si è creata tra cittadini e servizio pubblico. Non è solo una frattura emotiva ma anche culturale. Faremmo un grosso errore cercando i problemi solo all’interno delle strutture. Basti pensare all’indotto della responsabilità professionale sanitaria e alla medicina difensiva per capire che siamo di fronte a un vero e proprio cortocircuito culturale di un Paese in profonda crisi. Occorre investire in comunicazione, soprattutto, per quanto attiene alle strutture, tra personale sanitario ed utenti, per ripristinare un clima di fiducia e di rispetto che si è andato perdendo, con conseguenze che portano ad azioni inaccettabili, e che ha creato un vuoto che tutti abbiamo il compito di colmare. In questa azione è imprescindibile coinvolgere gli Enti locali, in particolar modo i Sindaci, che sono il primo fronte office dei bisogni cittadini sul territorio”, ha dichiarato la Presidente di Federsanità Tiziana Frittelli al termine della riunione del "Tavolo Sicurezza Operatori Sanitari" convocato dal Ministro della salute Roberto Speranza.
“In un'indagine - ha precisato - che abbiamo condotto insieme a Fnomceo un anno e mezzo fa su un campione di Aziende sanitarie, è stato registrato che il 76,67% delle strutture ha elaborato un programma di prevenzione specifico per le aggressioni e il 50% ha avviato accordi con Forze dell’ordine pubblico o altri soggetti (Polizia, Comune Polizia Municipale/Provinciale, Prefettura ecc.) in grado di fornire un supporto per identificare le strategie atte ad eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari”.
“È in ritardo invece – ha detto - la creazione di un Team dedicato all'interno delle strutture sanitarie che sia addestrato ad hoc per gestire le situazioni critiche che interessano pazienti aggressivi e favorire una comunicazione empatica con gli operatori: ce l’ha solo il 18% delle strutture. Proprio in questa direzione ho espresso al Ministro Speranza la disponibilità di Federsanità ad elaborare proposte ed iniziative che possano incidere sul lungo periodo e che contribuiscano nel quotidiano a dare una svolta netta ad un trend in preoccupante crescita, che rischia di minare alla base quello che è il miglior servizio pubblico che il Paese rende ai cittadini”.
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